Tra le 7 e le 8 mila firme. Sono quelle raccolte dalla petizione promossa dal comitato umbro NoE45autostrada, che sostiene come l’opera, qualora fosse realizzata, avrebbe un impatto devastante sull’ambiente e sull’economia della nostra regione. Il risultato è stato presentato lunedì durante la conferenza stampa che si è svolta alla sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni con Marcello Teti, portavoce del comitato, Emanuela Arcaleni per l’associazione Umbria Migliore, Daniela Di Marco per il Comitato Marcia della Dignità, Alessandra Paciotto per Legambiente Umbria, il consigliere regionale Oliviero Dottorini e Laura Alunni per M5s.
La gente non la vuole «Il via libera del Cipe alla trasformazione della E45 in autostrada di metà novembre è sicuramente una pessima notizia per gli umbri – afferma Marcello Teti, portavoce del coordinamento umbro “No E45 autostrada” –. Le migliaia di firme raccolte in tutto il territorio regionale testimoniano che il sentimento della popolazione rispetto a questa opera è ben diverso rispetto a quanto deciso da poche persone nel chiuso delle stanze del potere. Come coordinamento umbro stiamo lavorando incessantemente dal mese di maggio per far firmare la petizione e per far conoscere agli umbri la portata di questo progetto devastante, inutile ed assai costoso. Entro il mese di dicembre consegneremo al presidente del Consiglio regionale Brega le firme raccolte e faremo di tutto perché questo chiaro segnale da parte dei cittadini trovi tutte le risposte e l’attenzione che merita».
Opera insostenibile «Le 8 mila firme già raccolte sono sicuramente un grande risultato che ci ripaga di un impegno convinto e costante – ha aggiunto il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) -. La trasformazione in autostrada della E45 è insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. L’impatto sui bilanci familiari sarà devastante, ma anche la piccola e media imprenditoria locale riceverà un colpo pesantissimo. Basti pensare alle simulazioni di pedaggio che descrivono una situazione insostenibile con tariffe esorbitanti che porterebbero un colpo pesantissimo alle nostre economie familiari e imprenditoriali. Non ci fermeremo qui, stiamo verificando la possibilità di realizzare un referendum contro quest’opera che avrebbe un impatto insostenibile sull’ambiente e sui cittadini che si troverebbero a doverne pagare l’intero costo. Spero che qualcuno sappia cogliere il significato autentico di questo grido che sale dall’intera regione».
Salasso Emanuela Arcaleni ha inoltre sottolineato che non sia necessario trasformare la E45 in autostrada con un conseguente salasso per i cittadini, ma basterebbe una spesa di gran lunga inferiore per poterla mettere in sicurezza, rendendo così un servizio ai cittadini, e contrastando attivamente le lobby cementizie. Le ha fatto eco Laura Alunni del M5s, auspicando la possibilità di lavorare assieme per la presentazione di una proposta di legge popolare. Daniela Di Marco ha ribadito come le firme della petizione popolare costituiscano solo il primo passo di una battaglia lunga, appena iniziata, che si preannuncia dura e accanita.