di Mar. Ros.

L’11 novembre scorso la Regione ha pubblicato nel Bollettino ufficiale la graduatoria provvisoria dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito del bando ‘Centro commerciale naturale’, quello di Confesercenti non è stato ammesso e il dirigente nazionale della stessa confederazione, Lino Busà, annuncia battaglia.

Lino Busà all’attacco: video

Confesercenti «Esclusione ingiusta, soldi persi e città penalizzata. Faremo ricorso al Tar, vogliamo vederci chiaro e abbiamo richiesto un accesso agli atti, cercheremo anche il confronto politico con il consiglio comunale di Terni e con quello regionale, chiederemo di incontrare ogni capogruppo; sono avvenute cose che altrove sarebbero chiamate ‘turbativa d’asta’». Così si sfoga senza freni Busà, in conferenza stampa mercoledì mattina.

Scontro Il tourbillon era stato piuttosto lungo, ma la partita non è ancora chiusa, anzi Confesercenti come si evince dalle parole di Busà fischia l’inizio di un nuovo match, valido per due ‘qualificazioni’: quella legale e quella politica. Il terremoto era cominciato quando Confesercenti decise di sfilarsi dall’ampia cordata formalizzata un anno prima, poi tra varie scosse d’assestamento e tentativi di ristrutturare non andati a buon fine, le strade erano rimaste divise.

La Conca Da Terni sono partite due proposte per gli Uffici regionali, quella del consorzio Confcommercio, Confartigianato e Cna e quella di Confesercenti. Obiettivo comune: accedere ai fondi messi a bando da Palazzo Donini. Nell’attesa dell’accertamento di regolarità contributiva di tutte le imprese ammesse, la Regione ha dichiarato non ammissibile la proposta di Confesercenti, perché l’investimento riferito ai progetti comuni era inferiore al 35% del totale, come invece era stabilito dovesse essere. Nella ricostruzione di Busà però, c’è qualcosa di losco.

Lino Busà Il dirigente nazionale racconta: «Dieci giorni prima della determina regionale, un funzionario dell’ente umbro ci ha contattato e comunicato che sarebbero state ammesse entrambe le proposte ternane e ha tentato di convincerci a rinsaldare per un progetto comune; ci pareva ormai tardivo e abbiamo atteso l’esito ufficiale trovandoci poi l’11 novembre esclusi dal bando, perché ci è stato riferito che sono nel frattempo cambiati i criteri di valutazione».

Centro commerciale naturale Eppure i criteri, di solito si stabiliscono alla stesura del bando: «Le cose scritte sono interpretabili – replica Busà – in altre parti d’Italia questa si chiama turbativa d’asta, ma è ovvio che in questo caso ci sono rilievi politici. Avevamo coinvolto 34 imprese per un progetto da 2 mln 150 mila euro. La Regione ha cancellato 4 imprese per motivi più o meno discutibili e circa 500 mila euro, di quel milione e 768 mila euro nulla è stato comunque ammesso a finanziamento, siamo stati esclusi perché non abbiamo rispettato il rapporto 35%-65% tra progetti comuni e singoli».

Bando «In realtà – ricorda alla fine Busà – avevamo ricevuto un preavviso di non ammissione ma dopo le nostre controdeduzioni, e solo 10 giorni prima della redazione della graduatoria, ci era stato comunicato dalla Regione l’ammissione di entrambi i progetti e tutto quello che ho già raccontato». A breve, dunque, i rappresentanti di Confesercenti dovrebbero vagliare tutti gli atti della Regione, relativi alla vicenda, dovrebbe seguire ricorso al Tar e incontro con la politica. Visti i ‘falli’ rilevati da Busà, al triplice fischio, potrebbero pure scattare i tempi supplementari.

Regione: «Affermazioni prive di fondamento» Nel tardo pomeriggio la Regione ha replicato con una nota stampa: «Sono prive di fondamento e non veritiere le affermazioni di un dirigente di Confesercenti circa l’esclusione del progetto. Tutto l’iter, dalla formazione del bando con la partecipazione delle associazioni di categoria alla predisposizione delle proposte da parte dei centri commerciali naturali e infine l’attività istruttoria di valutazione delle proposte, è stato caratterizzato dalla massima pubblicità, trasparenza e rispetto delle condizioni, dei vincoli e dei parametri fissati dal bando. C’è stata una continua e piena collaborazione, da oltre un anno, tra l’amministrazione regionale e i costituendi centri commerciali naturali. L’esclusione del progetto Associazione centro commerciale naturale di Terni, uno dei tre presentati per il bando, dalla graduatoria provvisoria pubblicata sul Bur del 13 novembre scorso è motivata esclusivamente dal mancato rispetto di tali vincoli e parametri. L’amministrazione regionale si riserva di valutare ogni eventuale azione a propria tutela».

Twitter @martarosati28

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