di Mar. Ros.

Stanno trovando via via sistemazioni alternative gli inquilini di via Sant’Apollonio, nel quartiere San Lucio di Terni, che per oltre dieci anni hanno fatto i conti con muffa, degrado, e in qualche caso anche topi e conseguenti problemi igienico-sanitari in . Nell’ambito degli immobili Ater, hanno trovato posto in altre abitazioni, anche più piccole, quelle famiglie che per lungo tempo hanno esercitato, anche tramite associazioni e comitati sorti allo scopo, un forte pressing sulle istituzioni difendendo il proprio diritto alla casa.

Case popolari «Non ho il lavabo, la doccia è scomoda, la metratura è inferiore alla casa precedente ma mi piace la disposizione e finalmente mi sono liberata della muffa e nell’immobile non c’è umidità. Dal 2007 in via Sant’Apollonio ho sempre fatto i conti con i problemi. Crolli, infissi difettosi, infiltrazioni d’acqua. Ho trascorso con la mia famiglia quindici anni a inseguire le criticità. Ora finalmente, in via Brodolini, una casa degna di questo nome. Noi – riferisce Natascia che vive col marito e un figlio di 24 anni -, come altri due nuclei familiari stiamo finalmente lasciando questa palazzina destinata a restyling». Lo conferma l’assessore al Welfare del Comune di Terni Cristiano Ceccotti che fa sapere come presto sarà pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione di numerosi alloggi popolari. 

San Lucio Sull’area non lontana da San Valentino, è previsto un intervento plurimilionario da parte di Ater, a cui si aggiungono fondi statali, regionali e la collaborazione del Comune di Terni. Il progetto, secondo quanto riferito mesi fa dall’assessore Regionale Enrico Melasecche , prevede l’abbattimento di alcuni complessi edilizi fatiscenti, in particolare quelli con le finestre murate per evitare incursioni e bivacchi: verranno sostituiti con un nuovo, moderno edificio quadratocon nuove abitazioni e un portico, ci sarà un parcheggio interrato per 50 auto, verde e spazi di socielità e intrattenimento. Il trasloco da parte dei nuclei che ancora vi abitano è in corso, primo passo verso la realizzazione del progetto che porta la firma del Politecnico di Milano. 

Bando Ater Nell’ambito del sistema delle case popolari, permangono tuttavia casi di disagio abitativo ai quali l’attuale disponibilità di abitazioni non riesce a rispondere. Un esempio è quello della 77enne che in via Brodolini vive al secondo piano di una palazzina senza ascensore e che per problemi di salute non riesce a camminare se non con l’ausilio di un deambulatore. A novembre per lei si è aperta la possibilità di un trasferimento per tali casi specifici. Cinque gli alloggi allora messi a disposizione allo scopo ma l’anziana, che vive in una casa con infissi fatiscienti e conseguenti problemi di isolamento termico, non ha però inteso partecipare perché le case a disposizione erano tutte ricadenti nell’area di Campomaggiore. La donna non se l’è sentita di cambiare zona. In via Brodolini almeno ha vicini che la conoscono e al bisogno la aiutano. Nel prossimo bando purtroppo non troverà spazio, sarà riservato a nuovi assegnatari. L’impegno di Asia Usb in questo senso non si ferma.

 

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