Un anziano (foto Pixabay)

di M.R.

Malata, disabile e maltrattata dall’ex marito, ha perso un figlio (morto in tragiche circostanze) e, ora che in casa è rimasta solo con la figlia, anche lei con una invalidità, le spese corrono e l’abitazione è troppo grande per due persone. Protagonista un’aziana, originaria della Puglia e residente a Terni. Peraltro, quell’appartamento Ater nel quartiere di Borgo Rivo è all’ottavo piano, ma l’ascensore arriva solo al settimo.

Mobilità abitativa Ater Questa una delle tante storie che i sindacati hanno cercato di portare all’attenzione delle istituzioni competenti, con risultati noti. Una di quelle drammatiche circostanze per cui la mobilità abitativa nell’ambito dell’edilizia residenziale sociale sarebbe una soluzione, per più nuclei familiari. Alla donna, ultimamente, capita di rinunciare alle cure oncologiche per non pagare il servizio di trasporto e per riuscire a sbarcare il lunario. A seguire il suo caso il sindacato Spi Cgil, in particolare la sezione Colleluna.

Anziana cerca casa Assieme alle bollette, le stanno arrivando pagamenti non effettuati dall’ex marito, dal quale si è separata nel 2019 senza percepire mantenimento. L’ex coniuge, più volte ristretto nel carcere di Sabbione, le aveva infatti intestato la macchina e ha accumulato bolli per oltre mille euro; nel frattempo deceduto nel 2021. Lei vive con una pensione sociale di 650 euro, la figlia percepisce assegno di invalidità di 300 euro. Secondo quanto riferisce, più volte, anche attraverso il sindacato, avrebbe fatto invano richiesta all’Ater di una sistemazione alternativa. Nella disperazione, si è quindi rivolta a Umbria24 perché il suo appello di una casa accessibile ed economicamente sostenibile sia ascoltato e la richiesta accolta.

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