di Daniele Bovi
Sfogliando «Favole alla sbarra», il libro scritto dal giornalista dell’edizione umbra de La Nazione Enzo Beretta, viene in mente «Rashomon» di Akira Kurosawa, film del regista giapponese che ha al centro il concetto di verità e soprattutto le mille sfaccettature di quest’ultima. Ma se nel film il finale è aperto nel libro di Beretta una verità c’è, ed è quella scaturita dal e nel processo dove vengono messi alla sbarra i protagonisti di alcune delle più note favole. C’è la verità dell’accusa, quella della difesa e poi quella stabilita nella sentenza. Una verità, ed è questa una delle lezioni più importanti del libro, che non ha nulla a che fare con la morale, l’accetta attraverso la quale nelle fiabe il mondo dei buoni è separato da quello dei cattivi
La presentazione Del libro, edito da Castelvecchi, si è parlato mercoledì pomeriggio al Dipartimento di Giurisprudenza di Perugia. Ospiti, oltre all’autore, di un dibattito moderato dalla giornalista de La Nazione Erika Pontini, il questore Carmelo Gugliotta, il presidente della Corte d’Appello Wladimiro De Nunzio, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Perugia Carlo Orlando, il professore di Diritto penale David Brunelli e l’avvocato Gerardo Gatti. Seduti ad ascoltare, oltre agli studenti, tanti di quegli 84 professionisti del diritto messi insieme da Beretta per un libro unico nel suo genere: 13 favole, 43 imputati, 84 tra avvocati, giudici e pubblici ministeri che si sono occupati di ‘casi’ famosissimi, dalla casa abusiva dei tre porcellini a Crudelia Demon passando per Peter Pan, il Re Leone e Cappuccetto Rosso.
Un libro geniale Accuse, difese e poi sentenze in un libro che Gugliotta ha definito «geniale» e che nasce «guardando – spiega Beretta – cartoni animati con mio figlio Cesare. Cartoni che sono pieni di reati». Da qui l’idea e un lavoro di coordinamento durato due mesi, fino alla pubblicazione arrivata il 9 luglio. «Questo – ha detto Gugliotta – è un maestro silenzioso del diritto e un modo anche per discutere con i propri figli». Un libro spassoso, divertente e al contempo estremamente serio perché seri sono i temi, dal concetto di verità che si forma nelle aule giudiziarie al funzionamento del processo: «La morale – osserva Brunelli – mette da una parte buoni e cattivi, ma nel processo spazi per pregiudizi non ci possono essere. Il terreno dove si gioca questa partita deve essere libero da moralismi. Il processo è un’affermazione di legalità».
Libro immagine «Favole alla sbarra» è diventato anche una sorta di «libro immagine del nostro Ordine. Ne siamo orgogliosi – sottolinea Orlando – perché lì dentro c’è tutto l’ambiente giudiziario di Perugia, che è molto qualificato. Un volume utile anche per scuole forensi perché molto formativo». «Un testo validissimo» secondo De Nunzio, anche «per capire come si sviluppa un processo. È un condensato di quello che facciamo e serve per analizzare quello che è il sistema legale italiano. Dovrebbe essere suggerito come testo aggiuntivo a chi studia diritto». E chissà che per Robin Hood, che si è beccato 5 mesi perché il furto, nonostante le nobili intenzioni, c’è, non potrà arrivare anche il giudizio d’appello.
Twitter @DanieleBovi