La discarica Le Crete di Orvieto

Tavolo tecnico per verificare la capacità residua della discarica Le Crete di Orvieto e l’andamento della raccolta differenziata nei comuni della provincia di Terni, ferma restando l’iter per la sopraelevazione del secondo calanco del sito di conferimento.«»

Ampliamento discarica Orvieto Questo in sintesi l’esito del summit andato in scena martedì pomeriggio a palazzo Donini dove la presidente Catiuscia Marini e l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini hanno incontrato i sindaci del territorio di riferimento per fare il punto sull’impianto, anche alla luce della netta contrarietà espressa dagli amministratori comunali sull’ipotesi di ampliamento della discarica. Al tavolo la Regione è tornata a ribadire «la strategicità della raccolta differenziata sia attraverso un’accelerazione del porta a porta per centrare la progressiva diminuzione dei conferimenti, che in vista della realizzazione di impianti finalizzati ad attivare processi di recupero in grado di ridurre ulteriormente la quantità dei rifiuti da spedire in discarica». La presidente Marini e l’assessore Cecchini hanno anche evidenziato come dal 2010 in avanti «a Le Crete siano stati conferiti soltanto volumi provenienti dai Comuni della provincia di Terni, ossia ex Ati4, e mai di altri ambiti della regione o dell’Italia».

Summit tra Marini e sindaci In questo senso è stata ribadita l’importanza dell’innalzamento dei livelli di raccolta differenziata nel territorio di riferimento, così da poter assicurare una maggiore capacità residuale alla discarica in virtù dei minori conferimenti. La vita di Le Crete sarà quindi al centro di un ulteriore summit tecnico che dovrà fare il punto sull’impianto. Sul fronte dell’ampliamento, su cui hanno espresso netta contrarietà anche i produttori vinicoli dell’Orvietano, la Regione è tornata a spiegare: «Resta fermo il diniego già espresso nel 2011 sull’ipotesi di realizzazione del terzo calanco, mentre per ciò che riguardala sopraelevazione del secondo calanco, fermo restando l’autonomia tecnica della procedura di Via (valutazione impatto ambientale, ndr), la Regione terrà in considerazione tutti i pareri espressi, in particolar modo quello della Soprintendenza ai beni paesaggistici».