Unire culture politiche diverse è la sfida, tenere insieme il riformismo socialista, la tradizione del cattolicesimo democratico, la tradizione liberale e quella dell’associazionismo è la strada per cercare una alternativa al governo delle destre. Si può sintetizzare in questi termini l’obiettivo del laboratorio di «Comunità riformista» nato in Umbria, ad Assisi, con la benedizione di Enzo Maraio, segretario nazionale dell’Avanti Psi, Ernesto Maria Ruffini, fondatore di Più Uno, e Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico. Il progetto mette insieme decine di associazioni territoriali. «Funziona l’idea, lo abbiamo fatto in Campania, di partire dai territori e costruire percorsi che mettono al centro le persone, i programmi. Il riformismo, che è metodo, ci può guidare», spiega Maraio.
«Il laboratorio che parte qui ad Assisi è di buon auspicio – ha detto Ruffini – per cercare di chiamare a raccolta tutte le forze riformiste e contribuire a formare un pensiero politico. L’ambizione è quella di creare una comunità e poi quella di governarla, per fare e per contrapporsi a questo governo di destra che non sta portando avanti il Paese». Ruffini, intervistato dal Foglio, spiega poi di non vedere Elly Schlein come presidente del Consiglio. «Ai miei occhi chi si vede adesso come premier anziché guadagnare punti ne perde. All’Assemblea del Pd è andato a votare meno di un terzo dei suoi membri. Mi interrogherei più su questi dati che su chi sarà il candidato premier. Io ci sarò quando arriverà il momento. Non mi sembra che ci siano elezioni. Ci sarò se si parla di contenuti».











«Il centrosinistra, ed è stato dimostrato, ha perso le elezioni non perché non avesse un leader ma perché non aveva un’idea. Quando l’ha avuta, con Romano Prodi, ha vinto». Di Prodi, ha aggiunto, «ascolto i suoi preziosi consigli». «A sinistra – prosegue – si dovrebbe iniziare a parlare di campo aperto e domandarsi non solo se sia possibile vincere ma se abbia senso vincere quando a votare va il quaranta per cento degli elettori».
«Speriamo che le cose possano funzionare – ha incalzato il presidente di Centro Democratico, Bruno Tabacci, parlando dell’iniziativa riformista – perché la situazione è molto delicata sul piano internazionale, sul piano europeo e il governo Meloni sta offrendo delle prospettive che sono molto ambigue. La preoccupazione è alta, anche la manovra economica tutt’altro che rassicurante per il futuro del Paese. È necessario che le forze del mondo riformatore abbiano la capacità di mettersi insieme, ci vuole generosità, serietà, impegno e profondità nei programmi; è quello che serve per essere individuati come alternativa alle destre».
