di Carlo Forciniti
Un Mondiale passa anche da partite così. Complesse. Scorbutiche. Tirate. Imprevedibili. Emozionanti. Da batticuore. In cui la testa per superare i momenti di difficoltà deve essere accompagnata dalla qualità di gioco e dagli spunti dei singoli. La Sir Sicoma Monini vive diverse partite in una contro Osaka, trascinata da Lopez. Prima va sotto per poi pareggiare. Rimonta per poi attingere a tutto il cinismo di cui dispone per avere la meglio dei giapponesi in un tie break infinito e per questo agonico. Se la vittoria contro lo Swehly era filata via liscia, quella maturata contro la squadra di coach Sammelvuo può venir buona anche in ottica futura. Perché in Brasile, Perugia è arrivata sapendo di dover sporcarsi le mani. Di dover andare oltre il proprio talento diffuso. Contro Osaka, la missione è compiuta. Il muro è uno delle chiavi di un match pieno di colpi di scena. La Sir ne stampa 19 contro i 7 degli avversari. Almeno due set Giovedì 18 dicembre ultima fatica del girone. Contro il Sada Cruzeiro (ore 14) che ha regolato 3-0 lo Swehly. Se Perugia vince due set (e Osaka regola i libici 3-0) stacca il pass per la semifinale.
Osaka davanti In un parziale d’apertura in cui le squadre faticano a trovare la misura dai 9 metri, chi rompe l’equilibrio è Lopez. Osaka cavalca con continuità il cubano (già campione del Mondo in carica con il Sada Cruzeiro) che ripaga i suoi con punti in serie. Loser non ci sta. Sale a muro per il -1, 21-22. Ma Brizard ferma Semeniuk sancendo l’1-0 per i nipponici.
Pronta reazione Al rientro in campo conferma per Dzavoronok che aveva sostituito Plotnytskyi durante il primo set. Perugia si ripresenta sul taraflex con gli stessi uomini ma con spirito ed efficacia differenti. Semeniuk dà la scossa per l’8-5. I Block Devils sfruttano un proficuo turno in battuta di Loser per scappare sul 12-5 sancito dal già citato Semeniuk. Osaka perde via via lucidità. Il tappo è saltato. La Sir – in cui anche Dzavoronok è un fattore dai 9 metri – non si volta più, veleggiando fino ad un agevole 25-16 firmato da Semeniuk. L’attacco gira a dovere: 67%.
Guida Dzavo Break di Dzavoronok (7-6) all’alba del terzo set. Il ceco fa copia-incolla nel turno di battuta successivo. Giannelli si vede di seconda prima di recitare a dovere anche a muro: 12-10. Sul 14-13, sale sugli scudi ancora una volta Dzavoronok. Una garanzia. Semeniuk mette atterra il pallone del 16-13. Parziale di 3-0 di Osaka. Parità. Nel momento più incerto, Perugia si rifugia nel fondamentale amico: il muro. Accadrà anche poco più tardi. Solé prima e Semeniuk poi allungano per il 20-17. Altra reazione di Osaka sublimata da un ace di Nishida, 21-21, ma altri due muri consecutivi di Giannelli e Loser regalano il set point ai bianconeri: 24-21. Sul 24-22 Giannelli chiama sulla ruota di Belém il numero 10, Ben Tara, che realizza il punto del 2-1.
Tutto in gioco Il quarto set è estremamente equilibrato. Semeniuk regala pennellate di qualità. Ma Osaka resta a contatto. E nel finale è più lucido. Il 2-2 lo firma Larry.
Festa Sir Nel parziale senza ritorno, la Sir fa sempre corsa di testa. Ben Tara ispira la fuga. Giannelli disarma la ricezione ospite con l’ace del +3, 8-5. Osaka si riavvicina e trova la forza per andare sul 14-14 con Lopez, poi sul 15-15. Poi è sorpasso: 15-16. Terzo match ball annullato. Al settimo, Perugia fa festa in virtù dell’errore di Lopez.
Sir Sicoma Monini Perugia – Osaka Bluteon 3-2
(23-25, 25-16, 25-22, 23-25, 23-21)
PERUGIA: Giannelli 7, Loser 13, Ben Tara 20, Semeniuk 17, Plotnytskyi 2, Solé 7, Colaci (L), Dzavoronok 10. Ne Argilagos, Crosato, Gaggini (L), Cvanciger, Russo. All.: Lorenzetti.
OSAKA: Brizard 3, Tomita 13, Larry 11, Nishida 14, Lopez 29, Peng 4, Yamamoto (L), Nakamura, Yamauchi 2, Nakamoto, Nishikawa 4, Nishiyama, Kai. Ne Shimizu, Kaneto, Ikeshiro (L). All.: Sammelvuo
ARBITRI: Simic-Paes. DURATA: 30′, 24′, 29′. 29′, 28′. Tot 2 h′ 20′. Spettatori non comunicati
