di Mario Mariano
Può fare notizia anche un maestro che non perde contro un allievo lanciatissimo, con il vantaggio di giocare con il sostegno di 10 mila tifosi. Cosmi ha affrontato il suo passato con il coraggio degli anni ruggenti, quando non si inchinava davanti a nessuno squadrone, quando la metteva apparentemente sul piano fisico, ma di fondo la sua qualità migliore è sempre stata quella di ottenere il massimo, e qualcosa di più, da tutti. Seppure ultimo in classifica Cosmi ha proposto il meglio del suo repertorio, nella domenica forse più difficile della sua lunga carriera. Fosse stato un acrobata, un triplo salto mortale senza rete. Tradotto: perdere a Perugia, al di là delle dichiarazioni della vigilia, avrebbe potuto dire non tornare in Sicilia, un viaggio di sola andata, destinazione… Brufa. Cosmi ha il Curi per amico e per poco non ha concesso il bis della stagione scorsa, quando dette una lezione a Bisoli. Due strategie analoghe, con il merito di cercare e ottenere il pareggio dopo quello che poteva essere il colpo del ko. Particolare di non trascurabile importanza, il Trapani ha chiuso in attacco, reclamando un calcio di rigore. Morale: risultato equo e per commentarlo sarà sufficiente dire che quando a una squadra non le dai la possibilità di iniziare il gioco, in pratica le togli tutto.
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LA CRONACA
LE INTERVISTE
La partita Cosmi ha chiesto pressing a tutto campo, raddoppi di marcature su chi ispira di solito il gioco biancorosso e la sola falla che si sarebbe potuta aprire era quella della tenuta atletica; il Trapani ha superato anche quel test, chiudendo come già detto in attacco. Se le ultime della classe hanno questo rendimento, trova conferma il fatto che in B il livello è molto alto. Oppure, per usare lo stesso concetto di Bucchi alla vigilia, il Trapani è fanalino di coda molto anomalo, potendo Cosmi schierare la stragrande maggioranza degli uomini che nel campionato scorso erano arrivati a un soffio dalla serie A. Le due ultime trasferte non potevano aver allontanato il concetto espresso dal tecnico marchigiano secondo cui sul piatto della bilancia occorre mettere assieme ai valori anche le motivazioni. I siciliani hanno giocato per la loro precaria classifica, ma hanno dimostrato nei fatti di volere che il loro condottiero continui a essere Cosmi. Altre spiegazioni al pareggio, che pure conferma le difficoltà della squadra nell’esprimersi al meglio nel proprio stadio, non esistono. Guai a pensare che con Dezi in campo sarebbe stata un’altra partita, anche perché sul conto delle qualità di Acampora poco c’è da sottacere. Centrocampista più utile quando entra a partita in corsa? Forse, anche se resta la certezza che Cosmi resta unico nell’insegnare come fare a mordere i garretti dell’avversario.
Rosati: Graziato da Barillà nel primo tempo, può prendersela solo con la dabbenaggine dei compagni per il pareggio di Coronado. Voto: 6
Imparato: Cosmi aveva memorizzato qualità e limiti e non si preoccupa più di tanto di limitarne i raid offensivi. Il giovanotto ha piedi da Prima Divisione e di lui si può apprezzare temperamento e recupero. Voto: 6– (Dal 20′ st Del Prete: Il cross della incornata di Nicastro ma anche qualche diagonale che salta ed il pareggio è cosa fatta! Voto: 6)
Volta: Rientrava dopo la squalifica e dopo che sembrava aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Sbavature ed errori a mezzadria tra mancata protezione del centrocampo e affanni assortiti. Voto: 5.5
Monaco: C’è ancora da capire che tutta la foga che ci mette è sempre indispensabile, se quel digrignare i denti a tutti è di utilità alla sua concentrazione o un modo per caricare di più l’avversario. Anche lui non indenne da errori, seppure meno vistosi. Voto: 6
Di Chiara: Il merito di ottenere il meglio anche quando lo chiudono in due, all’attivo cross importanti ma sul piatto della bilancia anche l’intervento su Petkovic che poteva costare il calcio di rigore. Voto: 6
Zebli: Correre non basta, o meglio, correre troppo senza pensare un attimo prima che arriva il pallone cosa fare è sintomo di stanchezza mentale e di capacità dell’avversario di non farti ragionare. Voto: 5.5 (dal 13′ st Ricci: Sarà un caso ma la qualità del gioco migliora con il suo ingresso e pure la spinta offensiva. Voto: 6)
Brighi: Cosmi ne limita gli spunti attuando una feroce marcatura a uomo, l’interessato prova a tessere la tela, ma quando ci riesce lo fermano con le cattive. Pomeriggio interlocutorio, di quelli dove l’esperienza sembra contate poco. Voto: 6-
Acampora: La responsabilità di partire titolare gli pesa e lo si capisce dal “giallo” che rimedia e dal nervosismo palpabile. Soffre anche lui l’aggressività dell’avversario. Voto: 5.5 (dal 29′ st Bianchi: Si avvita bene sul crossa di Di Chiara, crea apprensione negli avversari, è in area quando Nicastro realizza. Voto: 6)
Guberti: Una conclusione apprezzabile, uno stazionare a metà strada di utilità inferiore al potenziale; si resta in attesa di una vera differenza a favore del collettivo. Voto: 6-
Di Carmine: Partita di sacrificio e non è un volergli dare una ciambella di salvataggio. Fatica a inquadrare tatticamente la partita, ma lui come tanti altri. Voto: 6-
Nicastro: Non solo il goal, ma anche la fisicità, il coraggio; la conferma che è attaccante «da bosco e da riviera». Utile nel fraseggio, determinante in zona goal. Voto: 7+
Bucchi: Conferma di saper leggere le partite prima di giocarle e di non essere timido quando decide di giocare il tutto per tutto, inserendo Bianchi per un centrocampista. Non gli resta che prendere atto che un maestro lucido come Cosmi ha saputo ribattere colpo su colpo. Voto: 6+
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