di Giovanni Baricca
È il giorno del ricordo, della messa commemorativa per Renato Curi: presente quasi un centinaio di persone alla cerimonia che si è tenuta sabato mattina, a Pian di Massiano. Ma è anche giorno di vigilia, per Andrea Camplone: i pensieri del pescarese sono tutti per il Catanzaro, che il Perugia affronterà domenica, al “Curi”, in notturna.
Pregi e difetti Catanzaro, il primo bivio di stagione per il Perugia? La domanda viene da sé. Il tecnico nega: «No, no. Nessun bivio. Ma di sicuro incontreremo una squadra competitiva, tosta, in ogni reparto, una squadra che infatti non ha mai perso». La forza del Catanzaro è la debolezza del Perugia di oggi, il suo peggior tallone di Achille. «Il Catanzaro è squadra. I giocatori si sacrificano, quando perdono palla si ricompattano subito». Amen. «Non fanno pressing alto – continua Camplone -, ti fanno giocare, ti buttano su un lato e…». «Dobbiamo essere bravi a creare qualcosa di alternativo. Dobbiamo essere cattivi, perché a prescindere dall’avversario chi affronta il Perugia di cattiveria agonistica ce ne mette sempre parecchia», conclude. «Niente distrazioni: il Catanzaro gioca moltissimo sugli errori avversari». Il Perugia ha svolto la rifinitura sabato mattina. Ma domenica si gioca di sera, fischio di inizio alle 20.30: la squadra avrà tempo per un’ultima mini seduta «in cui provare i calci piazzati, attivi e passivi».
Le scelte Solo più tardi, quindi sempre di domenica, il tecnico diramerà la lista dei convocati. E farà le sue valutazioni. Eusepi o Mazzeo per una maglia da titolare? «Il primo ha fatto cose discrete mercoledì (in Coppa Italia, ndr), il secondo ha fatto cose discrete domenica (a Benevento, ndr). Vedremo». Sprocati o Insigne a destra del tridente? «Entrambi devono crescere. Non si possono alternare un pessimo primo tempo, ad esempio, e una buona ripresa. Serve continuità». Giocherà Sprocati, con ogni probabilità. Per il resto i giochi sono fatti. Vitofrancesco ha recuperato e perciò chiuderà il terzetto in mediana con Nicco e Filipe. In difesa («Prendiamo troppi gol, bisogna fare qualcosa. Una casa si costruisce dalle fondamenta») a centro area andranno Massoni e Scognamiglio, sulla sinistra agirà Sini, a destra (dopo tanto, forse troppo girovagare) Comotto tornerà a occupare la casella a lui più congeniale. Cambi di modulo all’orizzonte. Neppure per idea: «Sono due mesi che lavoriamo sul 4-3-3, cambiare ora servirebbe soltanto a confondere le idee dei ragazzi».