di Marta Rosati

Acque mai calme in casa rossoverde: indimenticabile la lunga attesa estiva per il nome di un tecnico che guidasse la Ternana, nella memoria di tutti la congestione del mercato nelle mani di Cozzella e la comparsa di un certo presidente Masoni, di fatto mai entrato nel personaggio. Ecco in sintesi la storia del girone d’andata delle Fere e il pagellone 2015.

La stagione 2015/16 Un pre campionato per niente scontato e con diversi colpi di scena che, dall’annuncio di Toscano all’avvento di Acri, ha condotto attraverso una palude di illazioni sui rapporti sibillini tra il Cannibale e Cozzella. Clamorosa poi la metamorfosi dell’attuale amministratore unico:  Simone Longarini prima ha tentato di vivere all’ombra e lontano dalle telecamere, poi una volta salito sul palco ha impedito a chiunque altro di finire nell’occhio di bue. È lo stesso che oggi però lamenta poco lavoro dietro le quinte come se non fosse unicamente il protagonista sulla scena ma anche quello che gestisce il sipario, accende le luci e chiude il teatro a fine spettacolo.

Pagellone Dai tempi della preparazione insomma, la Ternana non si è fatta mancare nulla: due allenatori, un presidente meteora, due direttori sportivi, due staff tecnici, persino doppia presentazione. Del campionato, impossibile dimenticare l’avvio claudicante (un punto in 4 partite) che ha convinto Mimmo Toscano a fare un passo indietro e regalato a mister Avincola la gloria per un giorno. Poi, nella Conca, catapultato Breda che tra una steccata e l’altra ancora regge. Film dal campo:  ‘Il bravo, il beato o e il sacrificato’, rispettivamente Falletti, Avenatti e Janse; e poi ci sono Gava, Lo Porto, Monteleone e Battista che risultano in rosa solo sulla carta e pare siano destinati ad uscire definitivamente di scena (almeno alcuni di loro), ovvero ceduti con la formula del prestito, ma andiamo con ordine.

Toscano 6.5 Il tecnico calabrese ha scelto di tornare a Terni, forse senza neppure troppe garanzie e accettato di tornare a lavorare a braccetto con Vittorio Cozzella. Costretto a una preparazione a singhiozzo per un mercato che pareva destinato a non decollare, ha diretto dalla panchina le Fere per le prime 4 gare raccogliendo un solo punto e alla prima minaccia di Longarini ha fatto i bagagli. Non si è fatto prendere a colpi di insulti, ha salutato Terni prima di rimetterci la dignità.

Avincola 6 Apprezzabile la sua umiltà e la forza di mettersi a disposizione della società e della prima squadra in un momento non semplice della stagione. A Salerno la Ternana di Avincola perde 2-1, complice l’inadempienza di un Avenatti imbarazzante e le lacune di un Masi partito male.

Breda 6 Sblocca subito le Fere vincendo alla prima apparizione, ma perde il derby coi biancorossi. Gestisce abbastanza bene le situazioni d’emergenza e all’occorrenza osa fino a schierare in attacco qualche difensore. Poca fantasia sui veri centravanti, anche se riesce a valorizzare Ceravolo. Schiera Avenatti ‘sempre’ e comunque. Nella retroguardia, ‘Janse chi?’, senza dubbio azzecca il titolare tra i pali.

Mazzoni 6.5 Una bella garanzia a difesa dello specchio, mostra sicurezza e ha esperienza, talvolta risulta decisivo. Alla prima di Breda compie almeno tre miracoli contro il Novara, strepitoso anche a Latina nella prima vittoria esterna della Ternana ma certo sbaglia anche lui: male al suo esordio, non è incolpevole nella debacle casalinga contro l’Avellino e pesano sul suo giudizio le quattro recenti reti incassate a Cesena, ma nessuno dimentica il rigore parato contro il Crotone e quello di Ardemagni che stava per parare al derby.

Sala 5.5 All’attivo solo tre match in questa stagione, non è certo una sicurezza ancora ma il potenziale c’è. Acerbo.

Gonzalez 6+ Non si risparmia mai, attentissimo quasi sempre sa muoversi con agilità e tempismo. Indossa con merito la maglia da titolare.

Janse sv È l’agnello sacrificale della realtà rossoverde. Ha dimostrato in passato di avere spiccate qualità ma quest’anno è costretto a guardare le partite dal di fuori. Impossibile formulare un vero e proprio giudizio su di lui perché ha giocato pochissimo, ma quando chiamato in causa non ha fatto male. Oltre il danno pure la beffa: contro il Brescia, Breda lo schiera come esterno d’attacco.

Masi 5 Il difensore centrale proveniente dalla ‘Vecchia signora’ non sta vivendo una stagione gloriosa. In campo soprattutto nella prima parte del campionato, si esalta giusto contro l’Entella quando realizza un gol, peccato sia inutile ai fini del risultato. Contro il Perugia, invece, è proprio lui a commettere il fallo da rigore su Ardemagni.

Meccariello 5.5 Ecco un altro che in difesa non brilla, si ritrova spesso fuori posto e manca di personalità. Deve ancora crescere molto.

Vitale 6+ È una garanzia per i rossoverdi, sono rarissimi i momenti di annebbiamento e non è bravo solo nella fase difensiva, sotto gli occhi di tutti la sua propensione a costruire l’azione e la sua abilità nei panni dell’assist man.

Zanon 6- Appena sufficiente il giudizio su di lui per quanto visto nella prima parte del campionato, poco responsabile ma anche poco incisivo, non spicca per chissà quali qualità, quando non si fa prendere da nervosismi si limita a fare il suo.

Belloni 6 Un bell’acquisto, uno che quando vuole sa macinare gioco regalando anche qualche perla nei cambi di gioco di calibrata precisione e in grado di saltare l’uomo palla al piede. Pare poco, ma non è da tutti. Ha senso del gol e ne ha realizzati due.

Busellato 6- Non ha demeritato ma ha alti e bassi, gli manca la grinta da vera Fera ma ha senso della posizione e sa gestire gli spazi. Può dare di più.

Coppola 6- Senza dubbio ha stoffa, ma manca la costanza. Regista, ma talvolta impalpabile. Bravo a intermittenza.

Dianda sv Lontano dall’ivoriano che la piazza ha conosciuto, il timore è che non torni più ad essere il calciatore di una volta.

Falletti 7.5 Il genio incompreso della squadra. Non che non trovi spazio, anzi per fortuna il tecnico  gli da la fiducia che merita ma di lui si parla sempre troppo poco rispetto a quello che dimostra in mezzo al campo, forse perché sa essere umile. Assist man, marcatore, a volte anche fuoriclasse. È veloce, incisivo e sempre pronto. Impressiona anche quando entra nel corso del match. Da applauso.

Furlan 6 + Non è costante ma ha dimostrato di saperci fare, lungo l’out sa essere scattante e la corsa è senza dubbio la sua arma migliore. Vanta un assist e una doppietta. Da pacca sulla spalla.

Grossi sv Poche comparse ma anche poca pericolosità

Palumbo 6 Sa fare bene se parte dal primo minuto, è un diesel, gli serve tempo per prendere le misure all’avversario, ma quando si scalda le prestazioni del motore sono davvero apprezzabili. Autore del gol partita a Vercelli, il centrocampista napoletano sa impressionare.

Signorelli 5.5 Partito alla grande a inizio campionato si è perso strada facendo: l’eleganza messa in campo agli albori della stagione è stata vanificata da imprecisioni e prestazioni sottotono segnate anche da qualche errore.

Valjent 6+ È un altro uomo garanzia per le Fere, al pari di Mazzoni e Vitale. Vanta quantità, qualità e versatilità.

Zampa 5.5 Poco spessore in generale anche se capita di vederlo muoversi bene davanti alla difesa. Nella gara contro l’Ascoli sbaglia clamorosamente sul gol della sconfitta.

Avenatti 5 È una costante, ma su 19 partite giocate conta solo due reti. Troppo poco per il centravanti uruguajo ma la sua bravura pare sia stata assunta come un dogma. Anche quando va in gol riesce a macchiare le prestazioni con errori grossolani e preziosissime palle sciupate, è lento e farraginoso, a tratti persino imbarazzante.

Ceravolo 6.5 È la migliore alternativa al compagno di reparto, insieme a Falletti è uno degli uomini più in forma ed è proprio con Cesar che sa duettare bene. Tre reti all’attivo ma quando non segna c’è comunque la sua impronta: pimpante, offensivo, pericoloso, sa essere addirittura esaltante.

Dugandzic 6 Infortuni permettendo non è certo un prediletto eppure piace. Il ragazzo sa come muoversi nel reparto offensivo e nel curriculum rossoverde ha un gol decisivo, quello di Pescara.

Gondo 5.5 È facile che si perda perché vuole strafare, l’impegno non manca ma a volte crea confusione e sotto porta non fa tremare nessuno, un gol.

Twitter @martarosati28