di Enzo Beretta
«Prestanome? No, nel modo più assoluto». Parla l’avvocato Roberto Bottacchiari, difensore del presidente del Perugia Massimiliano Santopadre indagato dalla Procura di Rieti per reati fiscali. Dopo Gaucci, Covarelli e Silvestrini la poltrona biancorossa mantiene una tradizione negativa di presidenti coinvolti in inchieste giudiziarie. Stavolta è la magistratura reatina ad aver acceso i fari sulle società del 47enne romano. «Non sappiamo perché Rieti – spiega Bottacchiari -. In quella provincia non c’è alcuna sede delle società di Santopadre. Ad ogni modo l’indagine riguarda più persone e potrebbe essersi allargata fino al mio cliente. Per il momento tutto ciò che ci è stato notificato è un decreto di perquisizione, che ha il valore di un avviso di garanzia. Sappiamo che l’accusa riguarda reati di natura fiscale ma non c’è stato ancora consegnato il capo d’imputazione».
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Due perquisizioni Due – riferisce il professionista – sono state le perquisizioni effettuate mercoledì sull’asse Perugia-Fiano Romano. «Nel Lazio – spiega – si trovano infatti gli uffici delle società di abbigliamento. Qualche mese fa la guardia di finanza era venuta a prendere alcune carte, documenti che tra l’altro ci sono già stati riconsegnati. Stavolta invece sono stati clonati quattro o cinque computer, l’ultimo se lo sono portato via perché si è inceppato lo strumento per la copia forense».
CONFERENZA SANTOPADRE: PARTE 1 – PARTE 2
Già sentito dalla Finanza Secondo quanto si apprende dal legale romano però Santopadre in passato era già stato sentito dalle fiamme gialle: «Come persona informata dei fatti qualche mese fa ha risposto alle domande degli investigatori. Ora risulta indagato ma ha sempre operato nel rispetto della legge».
Dalla Akim alla New Parker Il legale, nell’attesa di conoscere i faldoni e gli incartamenti della magistratura inquirente, prova a smontare l’ipotesi delle fatture gonfiate: «Non ci sono soldi per via di fatture false – spiega -. Da un punto di vista contabile non funzionerebbe neppure questo tipo di drenaggio di soldi. Indiscutibilmente il Perugia Calcio ha ricevuto denaro proveniente dalle casse della Akim Spa ma la società non è fallita». Questo è un aspetto importante: «Fino a febbraio la Akim aveva quote del Perugia ma poi tutto è passato alla New Parker di cui Santopadre è socio e amministratore». Per Bottacchiari «non c’è stato nessun nascondino di denaro né giochini tra società. E’ vero, Santopadre è amministratore delle aziende, ma non si è mai interessato degli aspetti contabili».