di Giovanni Baricca
Da un lato l’amarezza della corsa per il primo posto sfumata. Sul più bello: «Volevamo sognare. E ci dispiace lasciare perdere tutto. Ci dispiace soprattutto per i tifosi, ma possiamo ancora regalargli la promozione ai playoff. Speriamo».
LA CRONACA DEL MATCH E LE FOTO
Le fatiche di chi insegue, il turn-over annunciato Andrea Camplone è amareggiato («Volevo attenzione e i ragazzi hanno giocato mosci. Peccato. Siamo stati poco concreti. Abbiamo creato e sciupato occasioni importanti») ma conosce motivi e soluzioni della crisi: «Stiamo pagando la lunga rincorsa iniziata a gennaio. Il Viareggio ha avuto più gamba e più voglia di noi. Che ci serva da lezione: ora ci aspetta un minitorneo di due partite, Prato e Paganese, che dovremo affrontare con tutt’altro spirito». Lo spirito di chi sa che il socondo posto in classifica generale, la piazza del migliore ai playoff «offre vantaggi non da poco agli spareggi». Come fare, dunque, per difendersi dall’attacco della Nocerina? «Ora vediamo. Probabilmente, però, dando spazio a chi finora ha giocato di meno. Italiano? Anche, perché no? C’è chi non gioca da quasi un mese e chi invece ha un gran bisogno di tirare il fiato».
L’amarezza del grande ex, Massoni Facce scure nello spogliatoio biancorosso. Portavoce del gruppo si fa Leonardo Massoni: a bordocampo, afflitto dai crampi mentre il Viareggio, con Bendetti, siglava la rete del definitivo 1-0: «Ho avuto i crampi quando proprio non dovevo», sbuffa. «Questa sconfitta non ci voleva. Contro una squadra che lotta per salvarsi, poi… Per carità, pensiamo alle prossime due gare, che c’è ancora tanto da fare». Il granatiere non lo butta proprio giù quest’uno a zero. «Il Viareggio? Gioca esattamente come giocava quando qui ci stavo anche io, chiudendosi, stringendo le maglie e ripartendo veloci. Dovevamo alzare il ritmo, far girare più velocemente il pallone e costringerli a correre. Però è difficile quando davanti hai chi ti chiude in dieci
La soddisfazione di Cuoghi «A buttare l’occhio alla panchina del Perugia non so se piangere o sorridere. Ci sono solo fenomeni, pure in tribuna!». Stefano Cuoghi trattiene a stento la felicità di una vittoria «importantissima in chiave salvezza. Sapevamo di dover restare concentrati contro una squadra tosta come il Perugia. E ci siamo riusciti». L’immmancabile sassolino dalla scarpa, altezza clacagno, dove davvero da più fastidio? Alla fine: «Ho visto interviste in cui Camplone diceva che ad affrontare un 3-5-2 si fa presto: basta giocare sulle fasce per metter in difficoltà gli avversari. L’ho sempre detto, io, che il calcio è scienza opinabile».