«L’impianto di torrefazione del cacao di Perugia non deve essere smantellato, esistono tutte le condizioni affinché a San Sisto si continui la storica esperienza della torrefazione». È quanto scrivono in una nota le segreterie di Fai Cisl e Flai Cgil Umbria, insieme alla Rsu di Barry Callebaut del sito di San Sisto (Perugia), dopo l’ultimo incontro con la direzione aziendale circa il futuro dell’impianto di torrefazione. «Nei primi anni 2000 – ricordano i sindacati – Nestlè aveva deciso la dismissione di questo impianto, ma nel 2007 Barry, con l’acquisizione del ramo d’azienda del cioccolato, aveva scommesso sulla sua valorizzazione, riavviando la torrefazione di cacao. Ad oggi San Sisto è uno degli stabilimenti in cui viene mantenuta la caratteristica di una filiera corta, che parte dalla materia prima e arriva alla trasformazione del cioccolato». 

Nei mesi scorsi, data la necessità evidente di manutenzione e su richiesta esplicita della Rsu, era stato annunciato da parte della multinazionale un investimento sull’impianto pari a circa un milione e mezzo di euro. «Poi nell’ultimo incontro – scrivono ancora Flai, Fai e Rsu –  la direzione aziendale ci ha comunicato che la nuova governance di Barry a livello europeo avrebbe deciso di non mantenere nello stesso sito impianti integrati di torrefazione e trasformazione, per una questione di sicurezza alimentare. Pertanto c’è stato comunicato che a seguito di questa decisione è intenzione di Barry dismettere la torrefazione a Perugia, benché non sia stato dato un orizzonte temporale certo, motivazioni concrete e modalità operative».

I lavoratori e le lavoratrici, la Rsu e le segreterie di Fai Cisl e Flai Cgil esprimono «contrarietà e preoccupazione» in merito a tale scelta. «In primis – spiegano – contrarietà per una questione di metodo e di merito, poiché erano state annunciate risorse destinate alla valorizzazione e alla messa in sicurezza dell’impianto di torrefazione, mentre dall’oggi al domani ci viene comunicata la chiusura. E poi, le motivazioni fornite ci risultato generiche e non del tutto condivisibili. Riteniamo che la strategicità del sito di San Sisto, sicuramente dovuta anche alla presenza della torrefazione, vada rafforzata e non indebolita». Dunque, per quanto l’azienda abbia comunicato che non verranno dichiarati esuberi tra i circa dieci lavoratori e lavoratrici operanti nell’impianto, la Rsu e le segreterie Flai Cgil e Fai Cisl esprimono preoccupazione in merito al futuro dei lavoratori stagionali e somministrati. «Riteniamo negativa questa scelta fatta a livello europeo e chiediamo un incontro urgente con i vertici di Barry, richiesta emersa anche dalle assemblee fatte con i lavoratori e le lavoratrici. Abbiamo infatti necessità di capire meglio le motivazioni della chiusura e le reali ricadute sul sito di un’eventuale scelta in questo senso, alla quale restiamo contrari. In assenza di risposte adeguate le segreterie di Fai Cisl Flai Cgil e RSU concorderanno con i lavoratori le azioni da intraprendere», concludono i sindacati.

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