Gruppo consiliare Pd

di C.F.

Microprogetti di interesse locale, Pd e M5s all’attacco di giunta e maggioranza. Non sono piaciute neanche un po’ le modalità con cui si è arrivati all’approvazione del regolamento che permette a realtà associative, si va dalle proloco alle società sportive, di proporre progetti di sistemazione e riqualificazione di spazi o impianti iscritti al patrimonio immobiliare del Comune in cambio della gestione dei medesimi da definire attraverso apposita convenzione.

Scontro duro su microprogetti La pratica è approdata due volte in commissione, l’ultima solo alcune ore prima della seduta di consiglio comunale, tanto che ai rappresentanti seduti in aula è stata presentata una proposta di regolamento non aggiornata delle modifiche apportate. Lo scontro è stato quindi,durissimo e caratterizzato da toni particolarmente accesi con le opposizioni che prima del voto hanno abbandonato l’aula. Ma oltre alle modalità procedurali, varie sono anche state le contestazioni sui contenuti del regolamento che, hanno evidenziato Pd, M5s e Fi, sulla valutazione dei progetti che saranno presentati non prevede passaggi né in commissione né in consiglio, lasciando di fatto alla giunta la prima e l’ultima parola. A essere fortemente stigmatizzati nel dibattito sono stati anche i requisiti richiesti ai soggetti proponenti giudicati troppo «generici e non adeguati a riconoscere l’impegno sociale che realtà associative o sportive attive da anni hanno profuso».

Pd: «Mancata totalmente la partecipazione» Ma la vicenda, nonostante l’approvazione, continua a tenere banco. A intervenire mercoledì è stato il Pd che con una nota è tornato a manifestare «profondo dissenso per le modalità con cui è stato presentato al consiglio un regolamento potenzialmente utile ma privo di relazione, parere tecnico e degli aggiornamenti disposti in commissione, negando di fatto la possibilità di emendare, oltreché di approfondire e ascoltare le osservazioni dei consiglieri». E poi: «Sulla legittimità dell’accaduto si è preso le proprie responsabilità il segretario comunale (Mario Ruggieri, ndr), anche se ci riserviamo valutazioni in merito, tuttavia rispetto al testo della bozza il Pd ritiene ci siano elementi che ne minano l’applicabilità, a cominciare dalla mancata partecipazione ai soggetti interessati che non conoscono il documento, semplicemente perché nessuno glielo ha illustrato». Nel mirino anche la cauzione del 10% sul valore complessivo del progetto richiesta al momento della firma della convenzione che «rende il percorso impraticabile ai più, a meno che non siano soggetti con alta e pronta disponibilità economica».

M5s: «Urgenza incomprensibile» A calcare la mano anche il M5s: «Siamo stati chiamati a votare con carattere di urgenza un regolamento importante come quello dei microprogetti, la maggioranza ha imposto il diktat del facciamo come diciamo noi e voi state zitti perché – scrivono – dal punto di vista tecnico e politico è venuta a mancare qualsiasi forma di confronto e democrazia, considerando che stando a quello che è stato possibile capire le modifiche apportate in commissione, ma non presentate in aula, hanno sconvolto il testo originale». E poi: «Non è chiara – e questo è un altro elemento su cui insiste il Pd – la motivazione che ha spinto la maggioranza a portare in aula con carattere di urgenza una pratica straordinariamente importante intorno a cui non è stato possibile discutere nel merito, su questo chiediamo di nuovo che venga fatta chiarezza».

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