di C.F.
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Fabrizio Cardarelli, candidato sindaco delle liste Rinnovamento e Spoleto popolare, ha 57 anni ed è professore di matematica in un istituto superiore della città. Laureato in Fisica, sposato e padre di due figli, Cardarelli è stato assessore all’Istruzione dal 1990 al 1995, dal 1995 al 2003 consigliere comunale, ma ha anche guidato la Spoleto crediti e servizi dal 2004 al 2008. Nel 2009 è stato eletto in consiglio comunale con la lista Rinnovamento di cui è stato capogruppo.
Prima di tutto, cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco in un momento così complesso per la città?
L’amore per la Città e la preoccupazione per il futuro dei nostri giovani.
Subito dopo le elezioni occorrerà fare i conti con partite complesse: buco di bilancio e Piano regolatore generale. In breve quali sono le azioni che intende varare?
Per prima cosa dovremo far ricontrollare i conti dagli organismi ministeriali competenti, per raggiungere le certezze che oggi purtroppo non possiamo avere. Per quanto concerne il piano regolatore, questo dovrà essere completamente e rapidamente riscritto, in modo tale da assicurare in via principale la salvaguardia del territorio, il recupero dell’esistente e consentire una nuova edificabilità di qualità, non invasiva ed effettivamente necessaria alle esigenze abitative .
Spoleto è oggettivamente una città a vocazione turistica, ritiene che sia questa la vera sfida da vincere per centrare la ripresa economica? Con quale strategia?
Siamo assolutamente convinti che la via principale, non l’unica, da percorrere nel rilancio dell’economia spoletina, sia quella dello sviluppo turistico. I primi passi li stiamo già percorrendo con il sindaco di Assisi, per creare una forte sinergia tra le due nostre realtà territoriali, che potrà essere sviluppata anche con la Valnerina e che porterà un rafforzamento delle attività turistiche nel distretto allargato. Un’altra strada da percorrere è quella del reinserimento di Spoleto nel progetto delle capitali europee della cultura, dal quale Spoleto è stata irresponsabilmente tenuta fuori dalle amministrazioni di sinistra.
La rivitalizzazione del centro storico non è più prorogabile, quali sono i primi passi da compiere?
Purtroppo non siamo dotati di bacchetta magica, ma riteniamo che se si vuole rivitalizzare il centro storico lo si possa fare soltanto tramite incentivi economici che invoglino soprattutto le giovani coppie a tornare ad abitare le vie del centro e ricreare le condizioni di vivibilità di un tempo. Comunque questo sarà un progetto a lungo termine poiché è impensabile di poter rimediare ad errori storici di programmazione urbanistica nel giro di pochi mesi.
Lavoro. Ci sono vertenze pesanti per il futuro del territorio, a cominciare da quella ex-Pozzi, in qualità di sindaco come tenterebbe di governare queste delicate fasi?
In verità il sindaco non dispone di grandi poteri ma non può rinunciare a mediare con le aziende, in difesa delle sacrosante rivendicazioni dei lavoratori. Il sindaco, inoltre, dovrebbe vegliare affinchè le reiterate promesse degli organismi regionali si avverino e non consentire che si rivelino solo uno scorretto messaggio da campagna elettorale, come troppo spesso è successo.
Perché un elettore dovrebbe votarla?
Per la passione e l’impegno verso la città, soprattutto a sostegno dei più deboli.
INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO MASSIMO BRUNINI
INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO MAURA COLTORTI
INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO GIAMPAOLO EMILI
INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO GUIDO GROSSI
INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO DANTE ANDREA ROSSI