Lega e Pd nelle 159 sezioni di Perugia

di Ivano Porfiri

Perugia si colora di verde Lega, ma non in modo omogeneo e con una differenza, anche se non una cesura netta, tra centro (dove in molte sezioni il Pd resta primo partito) e periferia. E anche nel voto al presidente Tesei vince, ma con un divario meno ampio che altrove: 52,5% contro il 41,3% di Vincenzo Bianconi. Dall’analisi, elaborata anche con mappe interattive, si può desumere come nel capoluogo il voto sia stato da un lato molto “politico”, di opinione, e dall’altro fortemente influenzato dalle preferenze (e questo spiega il voto variegato tra i diversi quartieri).

La mappa Tesei-Bianconi Tesei vince quasi ovunque, ma il solco più profondo lo scava in alcuni quartieri periferici: a Pianello stacca Bianconi del 45% (403 a 131), a Fratticiola Selvatica del 41% (219 a 86), a La Bruna del 35% (102 a 48). L’esponente del Patto civico di centrosinistra, però, si aggiudica 24 sezioni sulle 159 totali. Quelle in cui va meglio rispetto a Tesei sono la 17 alla Scuola Ciabatti e la 9 a Elce. Ma vince anche la 3 e la 8 in centro, quelle di Villa Pitignano, qualcuna tra Ponte San Giovanni, Solfagnano, Ponte Valleceppi.

I colori indicano la differenza di voti in percentuale tra Donatella Tesei e Vincenzo Bianconi. Passando col cursore sulle singole sezioni si possono leggere i voti a ciascuno degli 8 candidati presidente

La mappa Lega-Pd Nella lotta a essere il primo partito, la Lega batte il Pd 110 a 59. Il Carroccio si afferma soprattutto in periferia, mentre i dem restano arroccati in centro e alcune zone periferiche. Il divario più netto in percentuale c’è nell’estremo Oriente del territorio: nei seggi 122 e 121 di Fratticiola Selvatica e Pianello Salvini prende rispettivamente il 50% e il 46,5%. Altra zone a tinte fortemente verdi sono Strozzacapponi/Castel del Piano e Ponte Pattoli, ma anche tutta la parte Nord-Ovest da San Marco a Colle Umberto. Guardando la mappa elaborata da Umbria24, il Pd vince in tutta l’area che va da Sant’Erminio al centro e all’estremo nord (Sant’Orfeto, Solfagnano, Resina). Ma anche a Madonna Alta dove al seggio 68 c’è il divario più netto: +18% con 154 voti a 71.

I colori indicano la differenza di voti in percentuale tra Lega e Pd. Passando col cursore sulle singole sezioni si possono leggere i voti a ciascuna delle 19 liste

Confronto con Europee e Comunali Prima di passare alle considerazioni sull’andamento del voto rispetto alla tornata di maggio scorso, un distinguo va fatto sull’affluenza. Nel capoluogo di regionale è stata alta per questo tipo di elezioni con il 66,33% (oltre 10 punti in più rispetto al 2015), ma quattromila persone sono rimaste a casa rispetto alle oltre 89.600 delle Europee e Comunali del 26 maggio scorso.

La Lega Il fatto che si sia trattato di un voto spiccatamente politico lo dimostra la Lega, che prende quasi lo stesso numero di voti delle Europee: 21.703 pari al 27,92 contro 27.354 che a maggio valsero il 31,57. Alle Comunali invece furono solo 12.813 voti pari al 15,05%. Ma in quell’occasione c’era la lista di matrice cattolica ‘Progetto Perugia’ a fare da contraltare con 12.641 pari al 14,84%.

Scegli la lista dall’elenco e col cursore visualizza la percentuale ottenuta

Effetto Progetto Perugia non pervenuto Teoricamente alle Regionali quel ruolo avrebbe dovuto farlo la civica Tesei presidente, che schierava alcuni dei primi calibri di quell’area: Cristiana Casaioli e Francesco Vignaroli, ma non è accaduto, visto che la lista si è fermata a soli 3.755 voti pari al 4,83%. E anche guardando alle preferenze, Casaioli ne ha prese 863 e Vignaroli 830, certamente più delle 704 e 464 delle Comunali ma lì erano due, domenica scorsa sarebbero dovuti essere “i due” su cui far convergere i voti.

FdI controtendenza Nel centrodestra, Fratelli d’Italia invece fa l’inverso della Lega ovvero prende poco meno dei voti delle Comunali (10.191 pari al 13,11% contro 10.801 pari al 12,68%), ma molti di più dei 7.754 (pari a 8,95%) delle Europee. Caso spiegabile, almeno in parte, al traino delle preferenze e quindi a un voto più “personale” che “politico”. Vedi le 2.630 raccolte da Marco Squarta. Forza Italia con 4.238 voti pari al 5,45% va sotto sia ai 4.873 (5,72%) delle Comunali che ai 6.198 (7,15%) delle Europee.

Pd e le preferenze Passando al Pd, i 18.772 voti pari al 24,15% delle Regionali sono quattromila in meno dei 22.930 delle Europee ma quattromila in più dei 14.633 pari al 17,18% delle Comunali. La differenza viene dagli oltre 7 mila voti delle liste civiche per Giubilei, così come dal voto di opinione che in città spinge più il centrosinistra che nei piccoli paesi, dominati dal voto leghista. Ma anche dai “campioni” delle preferenze: primo fra tutti Tommaso Bori con 3.250 voti personali, seguito dai 1.700 di Valeria Cardinali e i 1.438 di Giacomo Leonelli.

M5s a picco Il Movimento 5 stelle, infine, con 5.239 voti pari al 6,74% sprofonda rispetto agli 11.483 pari al 13,25% delle Europee e ripete all’incirca la brutta performance delle Comunali, in cui prese 5.942 voti pari al 6,98%. Direzione dei voti persi: astensione o Pontida.

 

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