L'aula del consiglio comunale di Perugia (foto F.Troccoli)

di Daniele Bovi

Massima sobrietà e contenimento della spesa, fissata in un massimo di 1.500 euro a candidato consigliere, niente manifesti personali e, se si viene eletti, «salvo casi di coscienza» in consiglio comunale si dovrà votare «in conformità all’orientamento del gruppo». Lunedì sera l’assemblea comunale del Pd ha votato, approvandolo, il regolamento che detta gli obblighi ai quali i candidati dovranno attenersi nel corso della campagna elettorale. Due pagine che partono dal presupposto secondo il quale «la propaganda del Pd e dei suoi candidati si ispira a principi di verità, semplicità, concretezza, sobrietà e serietà». E il primo obiettivo di questa propaganda dovranno essere gli scontenti: con le amministrative che si terranno lo stesso giorno delle europee e con il vento anti-euro che dalla Francia soffia con forza, è prima di tutto con loro che i candidati dovranno parlare, «cercando forme di dialogo e confronto con quanti propendono verso l’astensione o il voto di protesta».

Le regole I candidati potranno fare in tutto il territorio propaganda, ma potranno organizzare direttamente iniziative solo nella zona dov’è il circolo al quale sono iscritti. Una regola alla quale potrà derogare solo il capolista. Come accennato poi, niente manifesti personalizzati, quindi niente faccioni peraltro su plance che questa volta saranno ridotte di numero. Ognuno poi firmando la candidatura dovrà dare 150 euro per aiutare il partito nella campagna elettorale e, in caso di elezione, impegnarsi a versare il contributo ogni mese. Da ultimo poi c’è la norma che assomiglia molto ad una reazione a quanto successo in questi ultimi mesi in consiglio, con la coppia Lupattelli-Bargelli di lotta e di governo: a parte casi episodici o di coscienza, chi si candida se eletto dovrà votare a seconda dell’orientamento del gruppo. Insomma, se a maggioranza questo decide di votare un atto, i consiglieri si dovranno accodare.

Deroghe e tempi L’assemblea di lunedì ha anche fissato una data entro la quale i consiglieri, in questo caso quelli con già due mandati alle spalle, dovranno avanzare la richiesta di deroga: il tempo scade venerdì a mezzogiorno e gli unici due che ci stanno riflettendo sono due assessori uscenti, ovvero Ilio Liberati e Lorena Pesaresi. Due come Alessandro Mariucci e Pino Roma invece hanno deciso di passare la mano. Chi ha scelto di non candidarsi poi è  Andrea Cernicchi, che l’ha messo nero su bianco in una lettera inviata al segretario comunale del partito Francesco Giacopetti: «Oggi – scrive – posso affermare di aver dato il “mio massimo” nel tempo concessomi dalle due tornate elettorali». «Dieci anni – aggiunge un Cernicchi pronto a tentare la sfida delle regionali 2015 – sono un tempo sufficiente a garantire la possibilità di sviluppare un progetto e sono, a mio avviso, un tempo superabile solamente in rarissime ed eccezionali situazioni».

LA LETTERA DI CERNICCHI

A breve si chiude «Da giugno – conclude – tornerò alla mia professione ordinaria, solamente dopo aver energicamente agito affinché il nostro candidato, e mio antico amico, Wladimiro Boccali possa portare a termine il progetto di città appena avviato al quale ho modestamente contribuito». L’intenzione di Giacopetti è quella di chiudere le liste in tempi brevi, entro la prima settimana di aprile. Un tempo congruo per sistemare tutti gli incastri partendo dal capolista. Sfumata l’ipotesi Anna Rita Fioroni, si parla di Marco Vinicio Guasticchi come possibile numero uno. Ipotesi che a Boccali non piace e che potrebbe trovare un ostacolo nel ddl Delrio sulle Province, in base al quale fino al 31 dicembre 2014 le giunte provinciali continuerebbero ad esistere. Se il ddl passa in modo definitivo quindi si dovrebbe candidare un presidente della Provincia in carica.

I nomi Per il resto i nomi sono quelli che si fanno da giorni. Tommaso Bori farà coppia (a parte Madonna Alta dove correrà con Anna Maria Biancifiori) con Sarah Bistocchi, poi c’è Irene Rapastella a San Sisto, il renziano Marco Gambuli, l’ex segretario comunale Franco Parlavecchio, che sta già facendo campagna elettorale, in coppia con Simona Brugnoni, Maria Grazia Ricci, Michele Ragni (bocciano, di San Marco) e Diego Mencaroni da Pretola, anima del «Corzo di perugino».

Twitter @DanieleBovi

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