di Daniele Bovi
Il fantasma del berlusconismo da una parte, la voglia di ‘rottamare’ Wladimiro Boccali dall’altra. Da qui a domenica, giorno del ballottaggio a Perugia come in altri otto comuni dell’Umbria, a Perugia pare proprio essere questo il solco dentro il quale correranno gli ultimi giorni di campagna elettorale. Posizioni che si irrigidiscono anche a causa dell’apparentamento firmato domenica proprio da tre degli sfidanti di Wladimiro Boccali, ovvero Dramane Waguè (‘Idee per Perugia’) e Urbano Barelli (‘Perugia rinasce’ e ‘Crea Perugia’) che hanno deciso di sostenere il centrodestra di Andrea Romizi. Un trio che illustrerà meglio i termini dell’accordo martedì alle 11 in un incontro con la stampa e con i cittadini in piazza Grimana.
COME SI VOTA AL BALLOTTAGGIO
LE PREFERENZE LISTA PER LISTA
Luogo simbolo «Non a caso – scrivono – è stato scelto un luogo come Piazza Grimana, fulcro della città a cui tutti i candidati nei loro programmi hanno riservato particolare attenzione. Un luogo simbolo cittadino in cui parlare del futuro del capoluogo umbro». Commentando questa strana alleanza Boccali è sarcastico: «Tre candidati sindaci, in prima battuta tra loro avversari, scoprono ad una settimana dal ballottaggio di avere tanto in comune da potersi allegramente apparentare su un programma condiviso: una media dei tre programmi originali? O una somma? oppure cosa? O, semplicemente, non si fa nessuna fatica a compiere una mera operazione di copia e incolla di luoghi comuni validi sempre e per tutto?».
LE DIFFERENZE COL 2009
GRAFICO INTERATTIVO: I CONFRONTI
Diversamente berlusconiani Lo schema tracciato da Boccali è semplice: «Da un lato – scrive – c’è una idea di sviluppo della città basata su progetti reali ed in gran parte già in corso. Una idea che parla di cultura, coesione sociale, ecosostenibilità, recupero del territorio. Che parla attraverso gente che ci mette la faccia , e con orgoglio. Attraverso forze politiche che sono la sola speranza per la rinascita del Paese. Dall’altra, semi-camuffata da ammucchiata civica, c’è un confuso cartello diversamente berlusconiano che vorrebbe muovere gli ultimi colpi di coda proprio a Perugia. Non permettiamolo».
PREFERENZE, KO IL CAPOLISTA PD PARRETTI
I 19 ELETTI SICURI
I dubbi Un nome, quello di Berlusconi, scomparso anche dal comitato di Romizi che fin dal primo giorno dopo i risultati del primo turno ha lanciato un messaggio improntato alla massima apertura, cercando di mettere in secondo piano ogni riferimento partitico. Insomma, la strategia del giovane candidato di Forza Italia è quella di aggregare più consensi possibili intorno al suo progetto e di catalizzare tutto il malcontento in città e le energie di tutti quelli che hanno voglia di veder sconfitto il sindaco. Di certo all’interno degli schieramenti di Waguè e Barelli i dubbi per questo apparentamento non mancano: entrambe sono liste civiche eterogenee dove però l’orientamento culturale prevalente è quello di centrosinistra, ma un centrosinistra che si è posto come una radicale alternativa a Boccali. Anche se da qui a votare Romizi il passo per molti potrebbe essere molto lungo.
Twitter @DanieleBovi
i tempi della politica, (quella vera di un Pertini,Berlinguer,Moro,Iotti,Almirante,Togliatti ecc) sono finiti per sempre,ora si vota per votare …tanto ognuno vale l’altro!
non si vedono più uomini di spessore,carismatici,condottieri, ne tantomeno le donne,rimangono solo i ricordi di un’italia che fu grande!
Posso capire e comprendere bene, la metà dell’italia che non vota più.
Io di sicurò voterò anche stavolta, tanto per…
Remo T.
Il sondaggio di Italian News ad una settimana dal voto
http://italiannews.altervista.org/sondaggio-settimanale-n1/