In piedi, il presidente del consiglio Varasano

di D.B.

Uscita alcuni mesi fa dalla porta di palazzo dei Priori, con una modifica ad hoc la figura dell’assistente del presidente del consiglio comunale rientra dallo stesso portone e torna ad accomodarsi al primo piano. Mercoledì infatti il gruppo di Forza Italia, al quale appartiene il presidente Leonardo Varasano, ha presentato un atto con il quale si modificano gli articoli 16 e 17 del regolamento del consiglio comunale. In fondo al primo sarà aggiunto che «il presidente del consiglio comunale può avvalersi di un segretario a tempo pieno o, in alternativa, di due soggetti a tempo parziale». Attualmente infatti queste figure non sono previste dato che, come accennato, con una modifica votata mesi fa (anche dal centrodestra) erano state cancellate.

Le modifiche Quanto all’articolo 17 la modifica è tecnica e con essa si permetterà al presidente l’attivazione della procedura per la definizione del contratto che disciplina il rapporto con l’assistente scelto. Sulla bontà di questa scelta il capogruppo di FI Piero Sorcini non ha dubbi: «In 25 anni – ha detto – mai è successo che il presidente del consiglio sia rimasto privo di un assistente, ricoprendo egli una importante carica istituzionale. Non è pensabile, pertanto, che l’ufficio della sua segreteria rimanga vuoto, rendendo impossibile per tutti noi interloquire con la Presidenza». Diametralmente opposta invece la lettura del capogruppo pd Diego Mencaroni: «Il presidente è un consigliere di Forza Italia e, dunque, può avvalersi nella sua attività politica – ha sottolineato – dei collaboratori del gruppo. Al contrario, nello svolgimento dell’attività istituzionale, può avvalersi nel contempo dei dipendenti facenti capo alla segreteria del consiglio comunale».

L’opposizione Mencaroni ricorda poi il primo atto della nuova giunta, con il quale l’esecutivo ha puntato sulla riduzione dei costi della politica. «Essendo stato scientemente deciso nella scorsa legislatura di eliminare l’assistente del presidente, oggi – dice poi Stefano Giaffreda del M5s – il Movimento voterà contro la proposta di FI che appare in contrasto con le promesse fatte dal centrodestra in campagna elettorale». Alla seduta era presente anche l’assessore Francesco Calabrese, che ha ricordato come «non sia materia di propria competenza» lo stabilire se il presidente debba avere oppure no un assistente. «Ricordo – ha detto poi l’assessore – che in passato ed ancora oggi le segreterie di tutti i gruppi sono sempre state nominate per rapporto fiduciario e mai avvalendosi di personale dell’Ente e che lo stesso è sempre accaduto per la presidenza».

Ko le proposte del M5s Respinte invece tutte le modifiche proposte da Cristina Rosetti del M5s, che chiedeva di stabilire, ai fini dell’effettiva partecipazione di un consigliere ad una seduta e quindi del gettone, il tempo pari ai 3/4 della riunione; diritto al rimborso spese solo per chi abita a più di 20 chilometri di distanza e comunque solo se si usano mezzi pubblici; possibilità anche per il sindaco di convocare il consiglio comunale grande e quello aperto. Da ultimo, è stato detto no anche all’ipotesi che un consigliere comunale, senza gettone e senza diritto di voto ma solo con la corresponsione del permesso retribuito, possa partecipare a commissioni delle quali non è membro e alla pubblicità delle sedute di commissione, da garantire «con l’ausilio di strumenti audiovisivi e telematica, nonché con pubblicazione dei resoconti sull’organo di informazione e sul sito istituzionale».