di Mar.Ros.
I giorni passano e di nomi ne sono già usciti un bel po’, anche se nessuno dei così detti papabili avrebbe ancora iniziato a raccogliere le firme. Il ‘toto segretario Pd’ tiene banco, da via Mazzini all’intera ramificazione dei circoli dem. Ma piuttosto che continuare a scommettere sulla figura che prenderà il posto dell’ingegnere Andrea Delli Guanti, Gregorio Alteri, Emidio Gubbiotti e Daniele Lombardini (quest’ultimo, secondo rumors in lizza per la candidatura) hanno intenzione di riaccendere il dibattito sul senso e sull’idea di un partito organizzato e radicato che passi dall’essere il Pd di Terni all’essere il Pd dei ternani.
Il nuovo Pd «La fase politica che vogliamo aprire è quella della ricostruzione di un orizzonte: quello di offrire cittadinanza politica a una generazione realmente figlia del proprio tempo, già inserita nel tessuto cittadino, in grado di interpretarne esigenze e ambizioni». Di più. I tre dem in un passaggio sembrano infatti voler stringere il cerchio dei candidabili abbassando la soglia limite di età, il che terrebbe effettivamente fuori qualcuno dei papabili alla guida della segretaria: «Una leva di under 40 in grado di rompere ogni ‘patto di sindacato’ che ingessa la città intera oltre che la comunità politica, costituito non solo di relazioni usurate dal tempo, ma di prassi che imbrigliano la creatività di una Terni che deve avere la forza di mettersi in discussione».
J’accuse «Il Pd ternano – si legge ancora nella nota di Alteri, Gubbiotti e Lombardini – non è riuscito ad agganciare in pieno quella stagione di rinnovamento che si è avviata a livello nazionale. Se da un lato è stato messo al riparo da qualche distorsione che ogni fase nuova inevitabilmente crea, dall’altra questo ha causato ulteriore smarrimento e, forse, un grave ritardo. Occorre uscire dai confini (anche mentali) del Pd di Terni e costruire il Pd dei Ternani».
Meno circoli, ma più efficienti «Dobbiamo essere consapevoli – proseguono – che non conta il numero delle sedi, ma la voglia di lavorarci dentro utilizzando tutti i canali di comunicazione a nostra disposizione: dalle piazze fisiche a quelle virtuali. Il Pd è la guida politica di Terni e non può solo governare ciò che esiste: deve essere aggregatore e promotore di idee nuove. È necessario aprire un confronto costante su specifiche tematiche con il mondo delle professioni, con l’imprenditoria innovativa, con il mondo associativo, gli operatori del mondo della cultura, per coinvolgerli nell’elaborazione di proposte concrete al fine di individuare strumenti utili a migliorare la città».
Ambiente, Sviluppo e Welfare Questi i tre perni su cui incardinano il ragionamento Lombardini, Gubbiotti e Alteri: «Avvertiamo la necessità di lasciare un segno nel dibattito attuale per risvegliare quelle energie disperse altrove, sopite o semplicemente disilluse che aspettano un segnale da noi che magari fuori dalle stanze di partito siamo loro interlocutori, per affinità culturali, generazionali o soltanto relazionali, ma per i quali non basta più la nostra sola presenza nel Pd o il fatto che di noi si fidino per sentirsi coinvolti in un impegno democratico che rilancerebbe tutta la città.
Aspirante segretario Dai tre nessuna conferma né smentita in merito alla possibile candidatura di Lombardini, ma è evidente dalle loro parole che sentono di rappresentare almeno una parte della città; non è escluso, pertanto, che alcuni simpatizzanti, elettori, o affezionatissimi Pd possano chiedere proprio a uno di loro di mettersi in gioco garantendogli sostegno e magari dando una mano pure a raccogliere le firme per la candidatura stessa. Il 3% degli iscritti o il 10% dei componenti l’assemblea comunale? Questo è a discrezione del candidato: in un caso servirebbe la sottoscrizione di 40 persone, nell’altro 14 ‘autografi’, da presentare entro il prossimo 4 settembre. Solo tre giorni dopo, quindi il 7/9 i candidati esporranno il proprio programma in assemblea comunale, fissata per le 20.00 all’hotel Valentino.
Augurio e speranza Riaccendere il dibattito, effettivamente sopito in questo agosto, è l’occasione per stimolare i militanti di partito: «Assumiamoci con rinnovata intensità – scrivono in chiusura Lombardini, Alteri e Gubbiotti – la responsabilità di coordinare il ruolo dei nostri consiglieri comunali e di affiancare l’attività del sindaco. Essere garanti e allo stesso tempo critici non è paradossale, ma anzi la corretta funzione di un partito di governo: avere la lucidità necessaria di guardare lontano e creare i percorsi migliori per arrivare dove si vuole andare. Tra di noi ci sono tutte le risorse per riuscirci. E bisogna far bene, perché la stagione delle belle parole su carta è finita, ce lo hanno ricordato i risultati elettorali. E’ ora di produrre azioni concrete. Noi crediamo che questo momento politico possa trasformarsi in un’occasione per migliorare».