«Oltre all’aspetto occupazionale ed economico, quello che preoccupa è l’eventualità in cui quel sito non dovesse più produrre e quindi le tabelle da rispettare per la bonifica dell’area sarebbero molto più restrittive e gli interventi molto più radicali e costosi. Occorre essere chiari, come previsto dalla normativa, la Sgl Carbon in liquidazione deve essere vincolata ai problemi ambientali già rilevati e deve comunque rispondere qualora si dovessero riscontrare eventuali futuri problemi della stessa natura».
Nuova Elettrocarbonium Ecco in sintesi il pensiero dei gruppi di maggioranza del consiglio comunale narnese, rispetto allo stabilimento dello Scalo. «La volontà della Sgl Carbon di abbandonare la produzione di elettrodi in grafite prodotti nello stabilimento di Narni, ha aperto uno scenario difficile e complesso, dal punto di vista occupazionale, economico ed ambientale – scrivono Pd, Psi Sel e lista Marcotulli -, non dimentichiamo mai che questa industria ha significato la storia di questo territorio e della città ed ancora oggi, dopo una vertenza che ha visto l’Elettrocarbonium riaccendere i forni, dà lavoro a circa 60 lavoratori direttamente nella società ed altri che operano nell’indotto».
Bonifica «Non ci sfugge di certo un aspetto altrettanto importante, quello legato alla bonifica di un’area che ha ospitato per 119 anni un’industria come quella in oggetto e che, a prescindere da chi opera oggi sul sito, vede l’Sgl Carbon come soggetto protagonista. Consiglio, giunta e indaco – puntualizzano – fin dall’inizio della vicenda hanno sempre dimostrato solidarietà e vicinanza ai lavoratori, adoperandosi per risolvere al meglio una vertenza complessa ed articolata».
Esecutivo «De Rebotti – difendono il sindaco – ha dimostrato impegno e responsabilità sia nel contribuire all’istituzione del tavolo al Mise nella fase più acuta, sia nella Conferenza dei servizi che nella stesura dell’Accordo di programma fra le parti (Sgl, Elettrocarbonium e istituzioni). Ad oggi – tuonano verso Sgl – occorre ribadire che all’interno dello stesso Accordo di programma vengano mantenute e garantite tutte le clausole di salvaguardia, politiche e tecniche, che garantiscano i risultati di bonifica del sito in condizioni di continuità produttiva, in nome delle norme in materia che si basano sul principio ‘chi inquina paga’».
Azione e attenzione «In questa fase – prosegue la maggioranza – ricatti, polemiche e diktat non giovano certo al buon esito della vicenda. Abbiamo chiesto al Sindaco, alle istituzioni locali e al Ministero di riattivare e convocare le parti al tavolo per raggiungere un accordo sostenibile e con le giuste garanzie da parte di tutti. Manterremo alta l’attenzione anche nei prossimi giorni – concludono – e abbiamo già dato completa disponibilità a partecipare al consiglio comunale convocato d’urgenza per valutare eventuali novità e per prendere tutte le iniziative necessarie».