La mappa

di Antioco Fois

È un’Umbria più rosa quella che viene fuori dalle urne delle amministrative. Da domenica, infatti, nei consigli comunali sono stati scelti 18 esponenti al femminile in più, mentre il conteggio dei sindaci donna, tra vari avvicendamenti, rimane costante a 13. A ridosso della tornata elettorale, che ha coinvolto 68 comuni umbri, si può quindi dire che il sistema della doppia preferenza di genere abbia funzionato nel portare maggiore equilibrio nelle assemblee cittadine. La situazione è rappresentata nel grafico interattivo elaborato da Umbria24.

LA MAPPA INTERATTIVA

I numeri Il dato che salta subito all’occhio è come la partecipazione femminile, in proporzione a quella maschile, nei palazzi municipali sia aumentata in 49 comuni, mentre in 16 città al voto è diminuita e in 3 è rimasta costante. Nello specifico è passata da una consigliera su quattro (il 24,1%) a quasi una su tre (il 31,3%), con un guadagno di 7,2 punti percentuali dalle elezioni del 2009. Allo stato attuale (a breve la situazione potrebbe cambiare con parte dei consiglieri che prenderanno posto nelle Giunte, lasciando il posto negli emicicli comunali ai primi dei non eletti) le rappresentanti del gentil sesso sono passate da 246 a 264, con un salto avanti appunto di 18 unità rispetto a cinque anni fa. Ad essersi contratto è invece il numero totale dei rappresentanti dei cittadini, che in base alle direttive dell’estate 2011 è stato ridotto. Da 1.051 sì è così passati agli 852 rappresentanti appena eletti nelle 68 municipalità, con 199 poltrone (e relativi 199 compensi) in meno. C’è quindi da dire che alla luce della nuova normativa l’incremento di 18 candidate elette pesa ancora di più.

A Perugia raddoppiano Il ticket uomo-donna nel sistema delle preferenze al voto ha funzionato a Perugia, dove l’emiciclo di Palazzo dei Priori è passato da ospitare 5 esponenti rosa su 40 alle attuali 8 su 32. Basta un calcolo per vedere come la rappresentanza sia raddoppiata, da una donna su 8 a una su 4. Dal 12,5% al 25%, con un aumento di 12,5 punti percentuali. Il doppio appunto. In questo frangente Perugia fa meglio di Terni, dove si registra sempre un segno positivo, ma limitato a 5,6 punti percentuali. Da una consigliera su 10 (4 su 40) si è passati a una su 6,4 (5 su 32), ossia dal 10% al 15,6.

I Comuni Il comune più in rosa del post-amministrative è Umbertide, dove nell’attuale assemblea cittadina il numero delle consigliere supera quello dei colleghi maschi. Unico caso in regione, il comune altotiberino sarà governato dal 56,25% di donne in Consiglio, 9 su un totale di 16 consiglieri. Da domenica Umbertide si trova in cima alla classifica anche delle amministrazioni con più rappresentanti donne in termini numerici, a pari merito con Foligno, che ha eletto 9 consigliere. Scorrendo la lista delle municipalità al voto è Stroncone il territorio che in termini percentuali segna il maggiore incremento di donne in consiglio. Da 0 su 16 è passato a a 4 su 12, con un balzo da zero al 33%, da un’assemblea di soli uomini a un consigliere su tre dell’altro genere. Il territorio meno rappresentato si rivela San Gemini. Oltre ad essere uno dei pochi comuni con una sola donna in Consiglio (assieme a Guardea, Fabro e Arrone, che ne contano una su 10), con i suoi 12 componenti totali, l’unica donna eletta pesa per l’8,33%, l’incidenza più bassa in regione. Sempre a San Gemini si nota il crollo maggiore di esponenti rosa, essendo passato dalle 6 consigliere su un totale di 16 (il 37,5%), il divario con la situazione attuale è di oltre 29 punti percentuali.

I sindaci donna Al capitolo sindaci, come accennato, troviamo un’Umbria rosa stabile con 13 prime cittadine in carica. I comuni dove un sindaco donna ha preso il posto di un governatore cittadino in azzurro sono 6. A Fossato di Vico, dove Monia Ferracchiato ha preso la fascia tricolore di Mauro Monacelli, a Monte Castello di Vibio Roberto Cerquaglia ha lasciato il posto a Daniela Brognussi, a Scheggino Paola Agabiti Urbani succede a Carlo Valentini, mentre a Tuoro sul Trasimeno il nuovo sindaco Patrizia Cerimonia sostituisce Mario Bocerani. A Vallo di Nera Fausto Dominici cede la poltrona ad Agnese Benedetti e a Montefranco Rachele Taccalozzi entra in Comune al posto di Alessandro Sinibaldi. Il passaggio del testimone tra donne è avvenuto a Fratta Todina, con l’elezione di Giuliana Bicchieraro al posto di Maria Grazia Pintori Finozzi. Restano invece in sella, riconfermate a un ulteriore mandato, Giuliana Falaschi a Citerna, Maria Pia Bruscolotti a Massa Martana e Donatella Tesei a Montefalco. All’elenco ci sono da aggiungere i sindaci in rosa già in carica nelle città dove non si è votato. Vale a dire Analita Polticchia a Bevagna, Letizia Michelini a Monte Santa Maria Tiberina e Marisa Angelini a Monteleone di Spoleto. Sono 6 le cittadine dove la fascia tricolore passa di mano da una donna a un uomo. A Cannara da Giovanna Petrini prende il governo Fabrizio Gareggia, passando per un commissariamento, e a Cerreto di Spoleto Luciano Campana si insedia nell’ufficio che era di Giovanna Forti. A Costacciaro Rosella Bellucci cede la carica ad Andrea Capponi, Giulio Cherubini sostituisce Luciana Bianco a Panicale, Gianluca Filiberti succede a Nadia Moretti al governo di Lugnano in Teverina, mentre a San Venanzio il nuovo primo cittadino è Marsilio Marinelli, successore di Francesca Valentini.

Hanno collaborato Daniele Bovi, Marco Torricelli e Chiara Fabrizi