Consiglio regionale a caccia della mozione unitaria sull’emergenza ambientale di Terni. A margine di una lunga discussione è stato infatti rinviato il voto sulle due mozioni arrivate dai banchi dell’opposizione per gli inceneritori di Terni (M5s e Lega Nord) e sulla qualità dell’aria (Fi, Fd’I, Lega, Ricci presidente). Il tentativo è quindi quello di elaborare un atto unitario passando per la seconda commissione, ma non sono mancate scintille a margine di giornate segnate dall’occupazione dell’aula del tandem M5s e Lega con tanto di tenda e sit-in. Ad accenderla l’assessore regionale Fernanda Cecchini: «In questa settimana una parte dell’assemblea legislativa ha tentato di modificare l’iter di una conferenza dei servizi, facendo pressione sulla giunta per provocare un vero e proprio abuso di ufficio». A replicare direttamente Andrea Liberati, capogruppo M5s: «Ora è il momento di decidere sulle questioni ambientali e per farlo serve la volontà politica, ma da parte nostra non c’è stato un atteggiamento intimidatorio, si tratta soltanto di una battaglia che sentiamo fortemente». Intanto il 25 marzo alle 15 il comitato No inceneritori di Terni ha convocato un nuovo corteo.
Mozione unitaria Proprio Liberati ha illustrato la prima mozione sui due inceneritori chiedendo in sintesi di «chiudere la stagione dell’incenerimento e quindi di dare un parere negativo alle istanze Terni Biomassa e Acea, per poi iniziare la riconversione di questi impianti ricollocandoli nella filiera del riciclo». Diverso il tiro dell’atto presentato dal centrodestra e illustrato da Raffaele Nevi, capogruppo Fi: «Parlare solo degli inceneritori è forviante, il problema è più grave. Dobbiamo indagare, fare in modo che ci siano dati seri e poi fare iniziative concrete, per questo chiedo alla Regione una analisi di tutte le emissioni inquinanti a Terni». E su quest’ultimo punto un’apertura è arrivata dall’assessore Cecchini: «La giunta regionale ha approvato una delibera che prende atto di quanto avvenuto e valuta di chiedere alla Asl Umbria 2 uno studio approfondito sulla Conca ternana, che consenta di attivare uno studio permanente sul rischio sanitario specifico legato alle fonti prevalenti di emissioni. Entro 90 giorni – ha detto – dovrà esserci un primo approfondimento specifico del rischio sanitario degli impianti di incenerimento presenti sul territorio».
Voto rinviato, si torna in commissione Prima che su proposta di Eros Brega (Pd) l’assemblea facesse quadrato per definire un documento unitario, l’assessore Cecchini aveva ribadito: «La Giunta regionale non può revocare autorizzazioni che sono state rilasciate perché conformi alle regole, per mettere in discussione le autorizzazioni che già ci sono servono studi specifici, ma il problema più grave per l’aria di Terni è rappresentato dalle attività produttive, dal traffico e dagli impianti di riscaldamento». Nella discussione anche il consigliere Emanuele Fiorini: «Terni non può sopportare ancora – ha detto in aula – la salute delle persone deve venire prima di tutto, non è questione di un singolo impianto ma di una situazione globale». Accogliendo la proposta del presidente della seconda commissione Brega, Nevi (FI) ha concluso: «» PL’importante è fare una risoluzione unitaria e seria che vada oltre l’ordinaria amministrazione perché – ha detto – per la Conca ternana serve un piano straordinario, un serio studio epidemiologico in tempi rapidi, vanno messi a sistema dati che già esistono. Basta parlare solo di autorizzazione agli inceneritori, noi dobbiamo guardare ai prossimi venti anni».
Il Comune di Narni Intanto arriva una presa di posizione da parte del sindaco del Comune di Narni, Francesco De Rebotti, il quale spiega come la sua amministrazione abbia chiesto di partecipare alla conferenza dei servizi. Richiesta però che non ha trovato accoglimento. «Il Comune di Narni – si legge in una nota del Comune – si è già espresso contro la riapertura degli inceneritori. La pressione ambientale della conca necessita di uno studio approfondito e delle azioni mirate per avviare un processo di risanamento ormai necessario ed urgente. E deve essere effettuato ovviamente in una logica di area vasta coinvolgendo tutti i territori che si affacciano sulla conca. Il tema della qualità dell’aria della conca necessita di una nuova indagine epidemiologica che sappia correlare aspetti ambientali ed aspetti sanitari in modo tale che questi possano essere valutati oggettivamente. Per questo ho chiesto che il Comune di Narni potesse partecipare alla conferenza dei servizi in merito al procedimento Aia per Terni Biomassa. Richiesta respinta in quanto alla conferenza sono invitate le amministrazioni competenti in materia ambientale. Una risposta che corregge chi ha sostenuto, in sede di audizione alla Commissione Regionale dei tecnici regionali, che il Comune di Narni non ha mai chiesto di partecipare».