Il vicesindaco Barelli (foto F.Troccoli)

Il presidente del consiglio comunale Leonardo Varasano apre e sostanzialmente dice che l’operato dei consiglieri è legittimo, mentre il vicesindaco Urbano Barelli non arretra. Il giorno dopo l’abbandono, da parte di tutti i gruppi di opposizione, della seduta del consiglio comunale a causa di quanto successo sulla censura inflitta a Barelli dalla conferenza dei capigruppo, a parlare è la maggioranza. Varasano, al quale le opposizioni avevano chiesto di smentire quanto scritto da Barelli, spiega che continuerà a tutelare «l’autonomia politica» dell’assise cittadina e «le prerogative dell’Assemblea tutta e la dignità del ruolo di ogni singolo consigliere, tanto di maggioranza quanto di opposizione, alla quale riconosco una significativa sensibilità istituzionale». Ovviamente il presidente ribadisce che c’è la «massima libertà» di iniziativa e auspica che «a partire dalla prossima riunione dell’Assemblea, l’opposizione possa tornare in aula continuando a fornire il proprio contributo».

LO SCONTRO CON LE OPPOSIZIONI

Parla Barelli Nessun riferimento esplicito invece viene fatto a quanto chiesto da Barelli nel documento di 13 pagine (approvato lunedì dai capigruppo) che ha scatenato le polemiche, ovvero quel vaglio preventivo sull’ammissibilità degli atti, in special modo degli ordini del giorno dei quali, secondo Barelli, spesso viene fatto un uso distorto poiché non con essi non si può chiedere alla giunta un impegno vincolante ma solo invitarla a intervenire su un determinato tema. Varasano spiega però che «c’è chi garantisce l’istruttoria delle deliberazioni e assiste gli organi del Comune nell’azione amministrativa». Da parte sua invece il vicesindaco ribadisce in sostanza quanto detto nel documento, ovvero che la censura a suo carico, come «confermato dal segretario generale» dell’ente, è «palesemente illegittima», e che il suo non vuol essere un attacco alla democrazia o un bavaglio ma solo un «suggerimento di ridurre l’uso degli ordini del giorno, in favore della più semplice e veloce interrogazione».

IL DOCUMENTO DI BARELLI

Atteggiamento strumentale Barelli sostiene che l’atteggiamento delle opposizioni è «solo strumentale» e che lui è stato «costretto a reagire per tutelare la dignità della carica istituzionale ricoperta e per ristabilire la verità dei fatti». Quanto al merito, che riguarda la corrispondenza con l’avvocato Cerroni, il vicesindaco ribadisce che nessuno ne ha mai chiesto ufficialmente una copia anche se, come notavano le opposizioni, è difficile chiedere un documento del quale non si è a conoscenza. Al netto delle parole però sul tavolo rimane il problema dell’uso degli ordini del giorno, uno degli strumenti principali nelle mani dei consiglieri, sul quale le interpretazioni sono, come visto, nettamente divergenti.