Uno degli appuntamenti clou di questa campagna elettorale per le regionali sarà giovedì alle 18 al centro congressi Capitini di Perugia. Qui, come annunciato da giorni e confermato nelle ultime ore, arriveranno Silvio Berlusconi, Matteo Salvini (che mercoledì sarà a Corciano alle 18 e a San Giustino alle 21) e Giorgia Meloni per dar man forte alla candidata presidente Donatella Tesei. L’occasione è quella della firma del «manifesto valoriale» che alcune associazioni del mondo cattolico pro life e no gender (Family day, Difendiamo i nostri figli, Associazione nazionale famiglie numerose, Movimento Per la Vita sedi di Terni, Città di Castello e Spoleto, ProVita & Famiglia, Steadfast onlus, Alleanza cattolica e CitizenGO) hanno sottoposto ai candidati.
Il manifesto «Tesei – spiegano in una nota – sottoscriverà il Manifesto e con la sua firma si farà garante nei confronti delle associazioni proponenti e degli elettori dell’esistenza di un accordo chiaro e condiviso, all’interno della sua coalizione, nel perseguire le politiche del Manifesto, che dovranno essere integrate nel programma di governo». Il documento è ispirato «ai valori della famiglia naturale, della promozione della vita e della natalità, del sostegno alle situazioni di fragilità e della libertà educativa». L’iniziativa di giovedì «è rivolta a tutti gli esponenti della politica umbra ma solo chi ha risposto al nostro appello per una Regione a misura di famiglia riceverà il sostegno delle nostre associazioni, che vogliono porre nuovamente al centro delle priorità della pubblica amministrazione i grandi valori della vita e della famiglia».
Giro Un appuntamento, che riunisce un bel pezzo del mondo cattolico più conservatore, sul quale è intervenuto l’ex sottosegretario agli Esteri Mario Giro: «Sembra fatto apposta – scrive sul suo blog su Huffington Post – per dividere i cattolici. Si presenta come un’operazione squisitamente elettorale in favore della coalizione guidata dalla Lega per le regionali del 27 prossimo. Questo è un danno per la famiglia e per tutti i fedeli cattolici». «Dare questa sensibile questione (come ormai è tristemente in uso) in pasto alla propaganda cerca in primo luogo di rendere permanente la divisione tra cattolici della morale dai cattolici del sociale. Non è ciò che la Chiesa vuole, come spesso ha detto lo stesso cardinal Bassetti. Tutti questi anni di divisione fomentate ad arte hanno fatto solo del male, caricaturando i cattolici. Come se da una parte vi fossero solo i protettori della vita degli immigrati -tanto per fare un esempio- e dall’altra solo i difensori della vita degli italiani».
Una trappola «Non è vero, la realtà – aggiunge – non è questa ma molto più complessa. I cattolici italiani sono preoccupati in entrambi i casi. Molte famiglie cattoliche accolgono e aiutano gli altri e non per questo sono meno sensibili ai temi morali. Chi è attento ai valori non è per questo disinteressato dai temi sociali. La separazione tra questi due mondi serve solo ai propagandisti del laicismo o della destra sovranista. Si tratta di manipolazione e basta a cui sarebbe bene non cedere«. Secondo Giro «è triste dunque vedere che l’evento del 17 è stato costruito in modo da favorire solo una parte politica e lascia tutto nell’ambiguità. Infatti non vi si può aderire se non aderisce anche il candidato presidente. E così a candidati cattolici come Andrea Fora che guida la lista del presidente Bianconi, non sarà concesso di sottoscrivere. È una trappola. Sarebbe stato meglio e più onesto invitare le due parti a dibattere serenamente sul tema».