Jovanotti con i Negramaro (Foto F.Troccoli)

di Fabrizio Troccoli

Lo ha urlato Jovanotti e il folto pubblico del Palaevangelisti, mercoledì sera a Perugia, si è goduto il doppio con un biglietto costato la metà. Ebbene sì, non c’erano soltanto i Negramaro, ma Lorenzo Cherubini Jovanotti ha accompagnato i suoi «fratelli» all’appuntamento perugino, per buona parte del concerto.

Come un pifferaio magico Come un pifferaio magico, Giuliano Sangiorgi incanta i serpenti del Palazzetto, con la sua voce che, se paragonata a quel piffero delle fiabe, si ha quasi l’imbarazzo di sminuirla. Celentano lo ha soprannominato «amaro», mai nomignolo fu più appropriato: Giuliano è amaro, amaro come il sapore che rimane sulla lingua dopo un buon sorso di vino, che si diffonde dal palato alla punta del naso, sprigionando sapori che sanno d’immaginazione.

Lo spettacolo Lo spettacolo si apre con un astronauta che saluta il pubblico, sulla musica di ‘Singhiozzo’, segno premonitore di uno show unico ed  esplosivo. Poi loro, i Negramaro. A me piace immaginarli, solo pochi anni fa, chiusi in un garage con strumenti rudimentali in quell’ area del Sud, dove vinceva il reggae e la taranta, in tutte le forme possibili e immaginabili. Vederli insistere, sperimentare e studiare, sulla linea sottile del Rock , quel genere sempre in bilico tra l’obsoleto e l’incomprensibile, ma capace di rinnovarsi e partorire band come questa, che oggi calpesta palcoscenici prestigiosi. Mentre solo pochi anni fa si esibiva su pochi metri quadrati di cemento con matasse di cavi  spartiti  e tappeti dietro una saracinesca chiusa. C’è da giurarci, aspettavano questo momento.

Teatro, musica, cinema Più teatro, più musica, più cinema, questo l’appello dal palco su scene veloci di telegiornali proiettati a “manetta”, a sottolineare la pressione psicologica a cui, secondo Giuliano, tutti quotidianamente siamo sottoposti e dalla quale siamo anestetizzati. «Un passo indietro tu, uno avanti noi», facendo appello a uno dei suoi ultimi testi, il riferimento non è certo casuale: così infatti il leader dei Negramaro saluta gli ultimi fatti di cronaca politica italiana.

Jovanotti sul palco Poi Jovanotti, in perfetta simbiosi col sound dei Negramaro, si scatena come si fa ad una festa tra amici: sembrava non voler più abbandonare quel palco, era a suo agio in quella che sente la sua città, tra i «freghi perugini» e con i suoi «fratelli» Negaramaro. Tra il pubblico anche Marco Materazzi e dj Ralf, invitati ad un piacevolissimo pranzo. Una bella giornata, quindi, coronata da una grande serata, questo è sembrato abbiano vissuto loro, questo abbiamo vissuto noi  con la sensazione di aver partecipato ad una festa tra amici, mentre tutto intorno scorre.