di Gordon Brasco

Per essere il primo esperimento da regista Russel Crowe se la cava proprio niente male. L’attore australiano dimostra di aver appreso con profitto le lezioni di chi per anni lo ha diretto da dietro una cinepresa, peccato che un buon film non sia fatto solo di piani americani e campi lunghi, perché quello che infatti latita in questo «The Water divine» è la storia, che pur riservando diverse sorprese e cambi di scena, rimane poco sviluppata, come un tema svolto correttamente ma con poco impegno o peggio, senza passione. Eppure la sceneggiatura si prestava e come a un carico di pathos fuori dall’ordinario: tante (troppe) le possibilità di strappare qualche lacrimuccia agli spettatori…dalla tragedia della guerra alla sofferenza del distacco (padre-figli), dalla solitudine di una terra lontana e vuota al caotico brulicare di vita dell’Europa. Invece Crowe mette un po’ di tutto ma senza mai calcare la mano e così lo spettatore si ritrova a vedere una storia interessante ma emozionante come una stagione di Downtown Abbey (serie televisiva anglo-americana in costume in onda dal 2010) e non è un complimento. Forse l’ex «Ispanico» non ha saputo trovare il modo più diretto per esprimere i propri sentimenti e ha optato per una narrazione classica dove l’uso di alcune scene, in particolare quelle con i tre fratelli che si ritrovano feriti insieme, concentrano in modo ripetuto e sofferente il pensiero del regista sulla guerra e tutto ciò che ne consegue.

Freddo Molto interessanti alcune panoramiche nella parte iniziale che ci fanno anche intendere come questo film Russel Crowe l’abbia voluto girare anche in omaggio alla sua terra, prodiga nel dare i natali a tanti attori famosi di Hollywood (Mel Gibson, Nicole Kidman, Cate Blanchett e potremmo andare avanti ancora) ma poco sfruttata nelle ambientazioni dalle superproduzioni hollywoodiane. Insomma vale la pena spendere dei soldi per questo film? Secondo noi sì, si tratta dell’esordio alla regia per Russel Crowe che dimostra di aver appreso in tanti anni di carriera da attore, molti dei segreti dei registi che lo hanno diretto: ha uno stile asciutto, classico nell’impostazione della storia ma comunque piacevolmente romantico nell’uso dei primi piani e dei paesaggi. La cosa che ci ha convinto meno è la storia che pur avendo tutte le caratteristiche per diventare un super dramma rimane invece piuttosto fredda, come se lo sceneggiatore non avesse voluto eccedere nell’uso dei sentimenti…non stiamo dicendo che un film lacrimevole ci avrebbe fatto inneggiare al capolavoro ma che un po’ meno freddezza avrebbe aiutato lo spettatore a immedesimarsi di più nella saga familiare di Joshua Connor.

Un film di Russell Crowe. Con Russell Crowe, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Yilmaz Erdogan, Cem Yilmaz. Drammatico, durata 111 min. Australia, Turchia, USA 2014. Eagle Pictures.

Trama: Un agricoltore australiano decide di recarsi a Istanbul per scoprire la verità sui suoi figli, ufficialmente scomparsi in battaglia. La relazione amorosa con la splendida Ayshe e l’aiuto di un ufficiale turco gli danno la forza di attraversare tutto il paese in cerca dei suoi ragazzi.

Perugia
Gherlinda: 17.00 / 19.30 / 22.05
Uci Cinemas Perugia: 17.20 / 19.50 / 22.25

Foligno
Multisala Clarici: 20.30 / 22.30

Terni
The Space: 14.50 / 17.15 / 19.45 / 22.20

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