In Umbria un’estate lunga e più calda del solito. Perugia si conferma tra le città più calde dell’estate 2023. A sostenerlo, i dati ufficiali del Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, pubblicato dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario del Lazio, che illustrano il quadro relativo alle 27 città italiane monitorate. Numeri alla mano il capoluogo umbro è stato la settima città in cui si è registrato un maggior aumento sia a luglio che ad agosto. Fortunatamente, a questo fenomeno, non è stato associato un aumento del tasso di mortalità che, rispetto alla media 2015-2019 risulta addirittura in calo nei quattro mesi estivi.
La lunga estate «In Italia – viene spiegato nella relazione – l’estate 2023 ha registrato un’anomalia positiva di temperatura massima di +0.92 gradi rispetto alla media climatica 1995-2022. Le condizioni estreme, più rilevanti in termini di temperatura apparente massima, sono state osservate nel mese di luglio, mentre ad agosto l’anomalia di temperature si è registrata soprattutto tra le città del Nord». Guardando a Perugia, in particolare, l’aumento a luglio è stato di 3,2 gradi: peggio hanno fatto soltanto Campobasso (+5), Cagliari, Messina, Pescara, Latina e Roma (+3,5). Quasi un grado in più ad agosto, invece, che è comunque risultata come la quinta città italiana con la maggiore variazione.
Ondate Nel corso dell’estate 2023 si sono verificate due ondate di calore, come spiega il Dipartimento, la prima di più lunga durata, tra il 10 e il 25 luglio, ha interessato soprattutto il Centro-Sud, la seconda da metà luglio fino a fine mese ha riguardato gran parte delle città. Poi c’è il sistema di monitoraggio della mortalità giornaliera, che coinvolge attualmente 51 città (tra cui Perugia e Terni) e che ha evidenziato un impatto contenuto delle elevate temperature sulla mortalità della popolazione anziana nell’estate 2023, con un incremento significativo solo al Centro-Sud. Ed ecco che Perugia, tra il 15 maggio e il 15 settembre, è emerso che i decessi delle persone con più di 65 anni – e quindi maggiormente soggette a rischio decesso dovuto alle intense ondate di calore – sono state 431, rispetto a una media 2015-19 di 470 decessi, con un calo dell’8%. A Terni invece è andata peggio: 37 decessi in più tra gli over 65, con un aumento del 10 per cento. Il periodo peggiore è stato dall’1 al 15 settembre (61 decessi più 42%), ma anche giugno (+ 19%), luglio (+6%) e agosto (+8%) non sono stati da meno.