di M.Alessia Manti
Essere kolossal puntando sul minimal. E’ la scelta dei Baustelle che hanno fatto tappa al teatro Lyrick di Assisi, martedì 2 dicembre, per la ripresa del tour «Fantasma» a cui da il nome l’album uscito ormai un anno fa. La storia di Francesco Bianconi e compagni insegna sostanzialmente una cosa: se hai dei pezzi che valgono puoi riarrangiarli, trasformarli, denudarli, il risultato sarà sempre buono.
Il set «nudo» Si sono presentati con un set di strumenti acustici e il quartetto degli AltriArchi al posto dell’orchestra che invece li aveva accompagnati durante il tour di presentazione di Fantasma. Ci siamo spogliati dei fronzoli – ha detto Bianconi, voce maschile del gruppo nell’introdurre l’esibizione -, abbiamo pensato ai pezzi in una versione più intima e cameristica, mirando alla loro sostanza». Con Rachele Bastreghi (voce, piano) e Claudio Brasini (chitarre acustiche ed elettriche), costituisce il nucleo storico di una band che in 17 anni di vita e sei album è riuscita ad imporsi sulla scena musicale italiana come una delle realtà più interessanti. Come previsto per tutte le sette tappe del tour, i Baustelle anche ad Assisi hanno declinato il tema del tempo, pescando quindi anche dal passato della band.
Il giorno de «La moda del lento» E infatti, il concerto al Lyrick ha coinciso con la ristampa de «La moda del lento», disco con cui dieci anni fa si facevano conoscere negli ambienti più di nicchia già come band dalle belle speranze. a riascoltarlo, quel disco, sembra quasi assurdo che all’epoca il possa aver avuto grossi problemi ad essere pubblicato eppure, come ha spiegato Francesco Bianconi all’Ansa, il motivo fu che dopo il primo album «avevano rotto con la casa discografica e quindi non c’erano neanche i soldi, che poi furono dati dalla BMG.
Autori a confronto Il loro passato con i brani cult tratti proprio da «La moda del lento» e «La Malavita» ma anche pezzi di altri autori. Suggestiva la cover di «Stranizza d’amuri» di Battiato, senza infamia ne’ lode «Signora ricca di una certa età» che traduce «Lady of a certain age», pezzo dei Divine Comedy. Un concerto godibile dovuto anche alla maestrìa dei bianconi e co. nel creare melodie dalla potenza evocativa e che con il supporto degli AltriArchi acquisiscono un’ulteriore dimensione magica. Due i bis che regalano ad un pubblico ammaliato e cullato dall’atmosfera amarcord. Sul palco con la band anche Ettore Bianconi (tastiere e melodica) e Diego Palazzo (chitarra e piano) e il bassista Alessandro Maiorino.
Giovedì 5 Max Pezzali Sempre nel calendario della Stagione d’autore è inserito il concerto di Max Pezzali, al PalaEvangelisti di Perugia. Pezzali porta al palasport i suoi successi di sempre e alcuni nuovi brani tratti dal suo ultimo lavoro «Max 20». Appuntamento alle 21.30. I biglietti sono in prevendita sul sito ticketone.it