di G.O.

Dalla Federazione italiana pubblici esercizi arriva l’allarme per il fenomeno crescente delle disdette last minute nei ristoranti. Il no show è sempre più frequente da parte dei clienti e i ristoratori non hanno a disposizione alcun mezzo per difendersi dal problema. Anche in Umbria le perdite economiche legate alle disdette raggiungono livelli allarmanti, specialmente nel fine settimana.

Il caso nazionale Ha avuto particolare risonanza mediatica il caso della pizzeria PizzAut di Milano, che, a inizio marzo, ha ricevuto la cancellazione last minute per una prenotazione per 150 persone. Solo grazie a un appello social la pizzeria è riuscita a salvare la serata trovando nuovi clienti sostitutivi, disposti ad aiutare l’attività, impegnati cioè a evitare lo spreco alimentare. Il vicepresidente nazionale Fipe, Aldo Cursano, si fa portavoce della categoria dichiarando: «Capita purtroppo con frequenza sempre maggiore che un cliente che ha prenotato un tavolo per più persone non si presenti senza alcun preavviso, si perde così un numero anche importante di coperti, magari in un giorno e in un orario di punta, senza possibilità di recuperarli». Secondo Cursano, inoltre, «dopo la pandemia qualcuno ha iniziato ad approfittarsene con disinvoltura: non si presenta semplicemente perché ha cambiato idea sul dove e come passare la serata».

In Umbria Si tratta sicuramente di un «problema non nuovo», secondo Romano Cardinali, presidente Fipe Umbria, e di un «fenomeno difficilmente controllabile». Come spiega Cardinali, durante i giorni infrasettimanali non è così prevalente la prenotazione, che rappresenta solo il 30-40 per cento del lavoro normale nei ristoranti alla carta. Il no show diventa, quindi, problematico specialmente nel fine settimana: «Per noi è impossibile difenderci dalle cancellazioni – spiega il presidente – si potrebbe chiedere una carta di credito come garanzia, ma se poi a un tavolo per 10 si presentano in 7 diventa comunque un problema». Al contrario degli alberghi, infatti, nei ristoranti non è solito avere un limite di tempo massimo per effettuare la cancellazione. Nei ristoranti alla carta, inoltre, non si richiedono forme di garanzia per un numero minimo di presenti, al contrario delle prenotazioni per buffet e banchetti. Se il calo delle presenze viene verificato al momento dell’arrivo dal ristoratore, è più problematico gestire la mancata presentazione. «Difficilmente la prenotazione è data con orario il sabato sera, e quando capisci che il cliente non viene è difficile rivendere il tavolo, perché magari sono già le 21.30», continua Cardinali. Ovviamente l’impatto non è solo economico, ma anche ambientale, «la perdita di cibo è contenuta nei giorni normali ma diventa complicata nel fine settimana».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.