I sindacati avrebbero chiesto un nuovo incontro a palazzo Spada, alla presenza del sindaco e della società. «In merito alla vicenda relativa al call center K4up, – scrive il consigliere Pd Valeria Masiello – ho accolto favorevolmente la richiesta delle organizzazioni sindacali di un’audizione in terza  commissione alla presenza del sindaco e della società».

TUTTO SU K4UP

K4up Dopo il tormento dei mesi passati qualcuno è rimasto ‘fuori dai giochi’ e sta cercando fortuna altrove, altri hanno ripreso l’attività e pare abbiano anche percepito le spettanze arretrate. Chi ha scelto di non rientrare a lavoro invece ha diritto allo stipendio di febbraio ed è tornato a chiederlo a gran voce, sotto l’azienda, la scorsa settimana. Perché quei soldi, nei conti correnti, non sono mai arrivati. A quanto pare, comunque, nonostante le passate tensioni, i sindacati sembrano non aver mollato la presa: si tornerà a discutere attorno ad un tavolo.

Masiello «In questi mesi – scrive la democratica – le istituzioni hanno svolto un lavoro congiunto per risolvere una situazione attualmente ancora troppo complicata, che riguarda sia i lavoratori del call center, sia coloro che hanno deciso di non tornare in azienda dopo circa un mese di sciopero. Ritengo fondamentale – aggiunge – persistere nello sforzo di salvaguardare l’occupazione e i diritti inalienabili dei lavoratori attraverso tutte le strade percorribili, chiarendo anche le prospettive future dell’impresa e mantenendo quindi alta l’attenzione sulla vicenda K4up che riguarda molte famiglie della nostra città».

Filcams Cgil Sulla vertenza K4up si esprimono con una nota anche le organizzazioni sindacali Filcams e Cgil, precisando «di aver sottoscritto su mandato dei lavoratori presenti in assemblea, un accordo che prevedeva, il pagamento delle spettanze di gennaio 2015, delle tredicesime e dei conguagli Irpef, e delle spettanze di febbraio 2015, oltre al reciproco riconoscimento dell’obiettivo di stabilizzare i lavoratori per mezzo di quanto previsto dalla normativa vigente e di un sistema che avrebbe portato al riconoscimento della dis.coll, la disoccupazione per i dipendenti parasubordinati. Nell’accordo – continua il comunicato – le scriventi organizzazioni sindacali hanno ottenuto la rinuncia da parte dell’azienda alla facoltà di interrompere o non rinnovare i contratti in essere per scarsa resa; un elemento migliorativo rispetto a quanto previsto dallo stesso contratto nazionale. L’azienda – dicono ancora – ha rispettato la prima parte di tale accordo (spettanze di gennaio 2015, tredicesime e conguagli) e la parte relativa alla rinuncia alla facoltà di interrompere o non rinnovare i contratti per scarsa resa, per poi procedere unilateralmente al saldo delle spettanze di febbraio 2015 con ritardo e ad una sola parte di lavoratori e lavoratrici. Considerando l’accordo in questione non rispettato e prendendo atto della grave disparità fra lavoratori causata dall’azienda, le organizzazioni sindacali – fanno sapere – hanno inviato una richiesta di audizione presso la terza commissione consiliare permanente del Comune di Terni e si apprestano a rinnovare e sollecitare la convocazione del tavolo presso la Direzione territoriale del lavoro di Terni; incontro già richiesto e successivamente saltato per indisponibilità dell’azienda nella data di convocazione. Il percorso sin qui compiuto – concludono – è stato condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori che hanno partecipato alle tante assemblee, tenutesi presso le sedi sindacali e presso la sede aziendale».

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