Un supermercato

Poche, pochissime, le speranze di ripresa, almeno nel breve periodo, per l’economia ternana. La crescita si può cogliere soltanto su tre aspetti: gli ordinativi e il fatturato estero per il settore industriale e la grande distribuzione.

I numeri L’Osservatorio congiunturale del primo trimestre 2014, realizzato dalla Camera di commercio di Terni in collaborazione con il centro studi di Unioncamere, non autorizza a grandi slanci di ottimismo, visto che a dominare è il segno ‘meno’, praticamente davanti a quasi tutti i numeri, con rare eccezioni.

Il lavoro Il calo della produzione, secondo la Camera di commercio «è meno evidente rispetto al passato; scende dello 0,9% rispetto allo stesso trimestre del 2013, mentre a livello regionale la diminuzione risulta essere più contenuta (-0,1%); l’artigianato ha una flessione in provincia del 2,3%. Il settore più colpito è il tessile che diminuisce del 7,8% rispetto al 1° trimestre del 2013; anche l’industria meccanica ed elettronica subisce una flessione (-1,8%). Il fatturato totale a prezzi correnti diminuisce dello 0,7% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso; le imprese artigiane soffrono maggiormente il periodo di crisi e il fatturato diminuisce dell’1,7%. Anche qui il settore con maggiori problemi è sicuramente il tessile (-7,8%).

I fatturati Buone notizie, per le imprese, arrivano dal fatturato e dagli ordinativi provenienti dall’estero, con una variazione positiva dell’1,9% per il primo e dell’1,5%per i secondi. Le previsioni per il 2° trimestre sono leggermente positive per ciò che riguarda la produzione e gli ordinativi verso il mercato estero, mentre sembra che continueranno a scendere gli ordinativi e il fatturato sul mercato nazionale.

Commercio Per le imprese del commercio, spiega la Camera di commercio, «continua il trend negativo sulle vendite; nel 1° trimestre del 2014 la diminuzione è del 3,1% (in Umbria la diminuzione è del 2%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il commercio al dettaglio di alimentari ha un calo del 6,4% e i non alimentari del 3,9%. La grande distribuzione al contrario ha un incremento notevole (5,7%), continuando una tendenza ormai consolidata anche a livello regionale. Per quanto riguarda le giacenze a fine trimestre, l’87% delle imprese le ritiene adeguate mentre per il 13% degli intervistati risultano esuberanti. Per ciò che riguarda le previsioni degli ordinativi rivolti ai fornitori nel trimestre successivo, il 20% prevede una diminuzione, il 72% una stabilità e solo l’8% un aumento.

Il commento L’export, dice il presidente Enrico Cipiccia, «conferma di essere fondamentale per l’economia provinciale ternana e la grande distribuzione in crescita spiega, almeno in parte, la crisi delle piccole e medie imprese commerciali; il supporto alle imprese resta quindi una priorità, soprattutto per quelle di piccole dimensioni che stanno affrontando con maggiori difficoltà questa complessa fase di rilancio; la fase acuta della crisi probabilmente può dirsi superata ma ciò non vuol dire che possiamo illuderci di essere già in una fase di ripresa».

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