di Maurizio Troccoli
Per chi fuma o usa prodotti alternativi al tabacco, il 2026 porterà un aumento dei prezzi legato principalmente alle accise sui prodotti del tabacco. Questo fenomeno non riguarda solo i tradizionali pacchetti di sigarette, ma anche i prodotti legati alle sigarette elettroniche e al tabacco riscaldato.
Nel testo della legge di bilancio per il 2026 è stata confermata una nuova stretta fiscale sulle accise applicate al tabacco. In pratica, le imposte sui prodotti da fumo subiranno un aumento, che si rifletterà direttamente sul prezzo finale al consumatore. L’obiettivo dichiarato dal legislatore è sia di aumentare le entrate fiscali sia di disincentivare il consumo di prodotti dannosi per la salute. Questo adeguamento comporta, per chi acquista regolarmente sigarette, una spesa maggiore a partire dai primi mesi del nuovo anno.
Non solo tabacco tradizionale: anche i prodotti associati, come sigarette elettroniche e i liquidi per lo svapo, subiranno un aumento correlato alle modifiche delle accise. Queste non sono sempre allineate alle imposte sui prodotti da combustione, ma l’intenzione normativa è quella di ridurre il differenziale fiscale tra le diverse tipologie di prodotti. L’effetto diretto sarà un costo più elevato per chi utilizza vaporizzatori e prodotti simili.
In Umbria la prevalenza di fumatori adulti è superiore alla media nazionale: circa il 29 per cento degli 18‑69enni fuma abitualmente, contro una media italiana di circa il 24 per cento, con un consumo medio di circa 12 sigarette al giorno per fumatore. Questo livello di diffusione fa sì che la spesa per sigarette, tabacco riscaldato e prodotti correlati rappresenti una voce significativa del bilancio familiare.
A livello nazionale, le famiglie destinano circa il 3,8 per cento della spesa totale a beni voluttuari come alcol e tabacco, con il tabacco che costituisce la componente predominante. Applicando questi dati alla realtà umbra, dove la spesa media pro capite è leggermente inferiore alla media italiana (20.245 euro contro 23.406 euro), una famiglia con almeno un fumatore può sostenere una spesa annua per prodotti del tabacco stimabile tra 1.500 e oltre 2.000 euro, a seconda della quantità consumata. Le sigarette elettroniche, invece, comportano generalmente costi più contenuti, nell’ordine di alcune centinaia di euro all’anno.
