Un cantiere

di Maurizio Troccoli

Certo il caro energia, il covid e la penuria dei materiali, insieme alla speculazione conseguente, ma è indubbio che il superbonus 110% ha contribuito a un significativo rialzo dei prezzi in edilizia. Secondo i dati Enea un condominio costa mediamente il 17% in più rispetto a due anni prima. E questo tenuto conto che su alcuni prodotti il Superbonus prevede massimali di spesa erogabili. Su tutto quello che non ha un tetto di spesa e che si attiene ai prezzari regionali o quello ‘Dei’, si è persino arrivati all’80% di aumento sia nell’edilizia privata che in quella pubblica. Insomma una bolla speculativa che rischia di determinare conseguenze economiche significative anche per le casse pubbliche.

Gli aumenti «Il costo dello stesso intervento – dice Paolo Moressoni, architetto di Foligno e componente della commissioni prezzi regionale per l’Umbria al Corriere della Sera – su un’abitazione era di 51.600 euro in base al Prezzario regionale del 2019, di 62.600 euro con quello del 2021, di 74 mila con il Prezzario 2022, e oggi, adottando il Prezzario Dei che le imprese possono scegliere in alternativa a quello regionale, di 91mila euro. Il 76% in più rispetto a quattro anni fa». E ci si aspettano ulteriori aumenti. Stefano Nodessi, alto dirigente regionale, responsabile Territorio, Ambiente e Protezione civile, sempre al Corriere ha dichiarato: «I prezzi degli infissi sono stati rivisti al rialzo del 35% sul 2021, l’acciaio del 15%, la zincatura dei tondini del 100%, il calcestruzzo del 20%, i tetti ventilati del 40%. Sarà un miracolo se nel 2024 non aumenterà ancora».

Quanto smosso, i rischio di disertare il Pnrr Per avere un’idea della cubatura di materiale che ha smosso il Bonus 110% in Italia stiamo ai dati di Enea: sono stati finanziati 134 milioni di metri quadri di cappotti termici, 11
milioni di metri quadri di finestre, 424 mila impianti fotovoltaici, 409 mila accumulatori di energia. Tra i rischi, già registrati, ci sono quelli di imprese che trovando profittevole l’impiego nell’edilizia privata, disertino le gare del Pnrr.

Qualcosa cala Intanto alcuni prezzi iniziano a calare : appena dopo la fine dello sconto in fattura il costo dei pannelli fotovoltaici è crollato del 30% in poco tempo e lo stesso sta accadendo per le pompe di calore, cominciano a scendere anche le quotazioni di ferro e legno che hanno conosciuto i picchi nel 2022, però la gran parte dei prezzi in edilizia rimane a livelli molto alti, mentre da quest’anno pesa di più anche quello della manodopera, con gli scatti a giugno e luglio degli aumenti in busta paga per gli edili e metalmeccanici, ovvero gli installatori di impianti.

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