I lavoratori della ex Merloni (foto archivio)

Dovranno aspettare almeno fino alla metà del mese di settembre i lavoratori della J.P. di Fabriano, la maggio parte dei quali in cassa integrazione straordinaria, visto che l’azienda di elettrodomestici non ha ancora accumulato un volume di commesse sufficienti a riattivare gli impianti di produzione. Nel frattempo lavoratori e sindacati sono in attesa dell’incontro promesso all’inizio di agosto dal sottosegretario allo Sviluppo economico Teresa Bellanova dopo il ritiro, da parte dell’imprenditore Giovanni Porcarelli, delle procedure di mobilità annunciate che avrebbero coinvolto 400 lavoratori; cioè la quasi totalità (complessivamente si parla di 684 persone) di quelli che venivano dalla ex Antonio Merloni. Al momento una data certa per l’incontro non c’è, anche se Bellanova ha promesso che lo convocherà all’inizio di settembre: al centro del tavolo ci saranno l’intesa con il gruppo di banche creditrici e i soldi che Porcarelli dovrebbe riuscire a ottenere (in tutto nove milioni di euro) nell’ambito dell’Accordo di programma per la reindustrializzazione dei territori di Marche e Umbria coinvolti dalla crisi della ex Merloni. «Convocherò le banche – ha detto all’inizio di agosto il viceministro Bellanova – per capire quale sia il problema che si è determinato tra l’azienda e il sistema bancario in merito alla valutazione del piano industriale». «Il Governo – aveva poi aggiunto Bellanova – è consapevole degli sforzi e degli impegni da assumere per condurre ad un esito positivo la vicenda», sottolineando che sul fronte bancario «l’atto di transazione con le banche creditrici della ex Merloni risulta essere non ancora sottoscritto da parte di J.P.».

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