di Chiara Fabrizi
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Vanta crediti per circa 300 mila euro, il consorzio romano autotrasportatori (Cora) che il 20 dicembre ha presentato ricorso al tribunale di Terni per chiedere  al giudice Paola Vella di dichiarare il fallimento del Gruppo Novelli, su cui pende dall’8 novembre una richiesta di concordato preventivo. L’istanza del Consorzio, assistito dall’avvocato Andrea Marsili Feliciani, è stata depositata lo scorso 20 dicembre, mentre è arrivata il 27 la convocazione della prima udienza, fissata dal giudice per il 4 febbraio, praticamente alla vigilia della scadenza dei 120 giorni massimi previsti dopo la richiesta di concordato.

La richiesta di fallimento Tecnicamente il giudice sarà chiamato ad avviare una verifica dei conti e delle prospettive del Gruppo chiamato a depositare in tribunale i bilanci dell’ultimo triennio e relazioni documentali che attestino l’attuale e reale situazione economica, finanziaria e pure patrimoniale dell’azienda. Carteggi che il giudice acquisirà e vaglierà attentamente. Non è chiaro, però, quali scenari potrebbero delinearsi con una procedura concorsuale aperta dal Gruppo proprio davanti al tribunale di Terni e proprio in quei giorni in dirittura di arrivo.

Il concordato e le banche Da un paio di mesi è, infatti, in corso un’operazione di salvataggio coordinata da un Consiglio di amministrazione (Cda) ‘tecnico’, guidato dal professore Alessandro Musaio e dall’amministratore delegato Alberto Alfieri. Il board ha più volte incontrato le organizzazioni sindacali fornendo una serie di garanzie, dall’integrità della filiera produttiva al futuro delle aziende agricole. Tutta la manovra, non è mai stato un mistero, è però legata all’esito del confronto con i 22 istituti bancari a cui Musaio e Alfieri hanno chiesto un prestito ponte di circa 4 milioni di euro. Ma, oltre a timide aperture del credito, risposte inequivocabili non ne sarebbero arrivate.

I fratelli Novelli Inutile dire, comunque, che con la richiesta di fallimento depositata dal Cora alla fine di dicembre, il quadro inizia, se possibile, a complicarsi ulteriormente. Mentre i tempi stringono vorticosamente. Da più parti, intanto, si segnalano diverse presenze all’interno degli stabilimenti di almeno due dei quattro fratelli Novelli, riaffacciatesi negli ultimi giorni dopo avere passato il testimone, non senza veleni, al Cda ‘tecnico’. Non è chiaro quale siano le intenzioni della proprietà che, va detto, ha ancora il controllo delle aziende agricole.

I tavoli La tensione, insomma, è tornata a salire. I sindacati sono già stati convocati a Terni dall’ad Alfieri, l’appuntamento è per il prossimo 14 gennaio. Con il ministero, le banche, i sindacati e il Cda ‘tecnico’ il punto si dovrebbe fare il 22 gennaio, ma il tavolo non è ancora stato confermato.

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