di Stefania Supino

La confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccole medie imprese dell’Umbria a seguito di una rilevazione realizzata su un campione di oltre 900 imprese locali ha stimato che nel 2024 la maggioranza di queste imprese prevede fatturati in crescita o stabili e solo l’8 per cento di esse si aspetta un calo. Tuttavia, emerge una certa preoccupazione, soprattutto per la seconda metà dell’anno. Michele Carloni, presidente regionale di Cna, sottolinea che le preoccupazioni maggiori provengono dalle imprese edili e manifatturiere.

Conferenza stampa presso Cna Umbria

Priorità Le priorità delle imprese umbre sono cambiate rispetto all’anno precedente. Se fino allo scorso anno vi era la necessità di reperire la manodopera, nel 2024 la ricerca di nuovi clienti e nuovi mercati ha preso il sopravvento. Questo dimostra che nonostante le previsioni ottimistiche, c’è la necessità di espandere i mercati di riferimento. Tra gli ostacoli principali alla crescita, la grandissima maggioranza delle imprese cita l’eccesso di fisco e burocrazia, insieme alla carenza di manodopera specializzata. «Mancano i giovani che hanno la volontà di imparare i lavori manuali e tecnici, molti corsi organizzati dalla Regione non raggiungono il numero minimo per poter partire» afferma Roberto Giannangeli, direttore Cna Umbria. Per far fronte alla mancanza di manodopera, il 58 per cento degli imprenditori è disposto ad assumere immigrati regolari per coprire i posti di lavoro per i quali manca la disponibilità di lavoratori italiani. In aggiunta, la tassa sui rifiuti solidi urbani (Tari) viene indicata come una delle imposte locali più ingiuste.

Proposte Il sondaggio realizzato sarà utilizzato per presentare delle proposte ai candidati delle amministrative, a cominciare da Perugia. Le imprese umbre ritengono che per favorire lo sviluppo dell’economia locale si debba agire sulla crescita dimensionale delle imprese e sull’industrializzazione del turismo. In particolare, vi è la necessità di trasformare l’artigianale artistico in un nuovo attuatore del turismo. Tra le richieste, per il comune di Perugia, la realizzazione integrale del cosiddetto nodo di Perugia, la revisione del servizio Tari e dei relativi regolamenti municipali, e, infine, la riqualificazione delle aree industriali. «Le micro, piccole e medie imprese rappresentano uno degli assi portanti dei comuni dell’Umbria e Cna continuerà a battersi per dar loro voce», sottolinea Michele Carloni.

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