Carlo Pagnotta e Renzo Arbore (foto F.Troccoli)

di Daniele Bovi

Non solo le coppie Chick Corea e Herbie Hancock, Tony Bennett e Lady Gaga oppure Caetano Veloso e Gilberto Gil: l’edizione 2015 di Umbria Jazz, presentata mercoledì mattina a Perugia dove prenderà il via il 10 luglio, ha nella formula dei duo uno dei suoi tratti caratteristici. Coppie anche insolite come quella formata da Rahmin Barami, giovane pianista iraniano ormai tra gli interpreti più apprezzati e richiesti di Bach, e il jazzman italiano Danilo Rea che si esibiranno il 12 luglio al Morlacchi, eletto anche quest’anno casa del jazz più ‘puro’. Quanto al programma dell’Arena (nel vicino ristorante quest’anno verranno proposte anche serate a tema con tanto di chef stellati) tutto si sapeva già da tempo.

FOTOGALLERY: LA PRESENTAZIONE

Programma Tra gli eventi più attesi ci sono quelli legati al duo Gaga-Bennett (nessun biglietto omaggio previsto, spiega il direttore artistico Carlo Pagnotta) e a Corea-Hancock, che hanno deciso di replicare l’esperienza del 2013 con un tour. E poi ancora Veloso-Gil, Stefano Bollani con il progetto su Frank Zappa, il trio dei Bad Plus con Joshua Redman, Paolo Fresu con la sua Brass Bang, l’acid jazz con i Brand New Havies e gli Incognito, gli Snarky Puppy e il trio di Robert Glasper. Per la chiusura, a partire dal tardo pomeriggio del 20 luglio è stato previsto una sorta di festival nel festival all’insegna del soul (Taylor McFerrin) musica cubana (Daymé Arocena) e non solo. Sul palco saliranno infatti anche Orlando Julius con The Helicentrics e, a conclusione il dj set con Gilles Peterson e MC Earl Zinger.

TUTTO IL PROGRAMMA

Morlacchi Insomma, un programma composito mentre al Morlacchi, sul cui programma è stato alzato il velo mercoledì, andrà in scena il jazz più puro. Da segnalare in particolare Charles Lloyd (al quale verrà consegnata, insieme a Paolo Fresu, la laurea ad honorem da parte del Berklee college, che quest’anno tiene a Perugia per il 30esimo anno le sue Clinics) che arriva a Perugia con un nuovo quartetto (Gerald Clayton, Joe Sanders e Kendrick Scott) e il ritorno di Brad Mehldau. Il pianista sarà accompagnato dal suo consueto trio formato da Larry Granadier (contrabbasso) e Jeff Ballard (batteria), dove il secondo ha dato vita insieme al pianista americano ad album di grande successo come la serie The art of the trio. Al Morlacchi arriverà anche la chitarra di Bill Frisell, Dianne Reeves, il jazz latino di Miguel Zenon e Ravi Coltrane.

VIDEO: PARLANO ARBORE, PAGNOTTA, MARINI E ROMIZI

Italia Altro duo quello formato dal pianista Aaron Diehl e dal vibrafonista Warren Wolf, accompagnati da David Wong e Pete Van Nostrand. Come al solito nutrita la pattuglia del jazz tricolore: oltre ai musicisti già citati ci saranno Paolo Conte ed Enrico Rava, un omaggio a Renato Sellani (morto l’anno scorso) suonato dal trio di Danilo Rea, il quartetto di Franco Cerri, Giovanni Tommaso, il trio di Giovanni Guidi, l’orchestra nazionale giovanile diretta da Paolo Damiani e il quartetto di Antonio Faraò con Mauro Negri. «Causa spending review», come ha spiegato Pagnotta, il festival ha però dovuto rinunciare a due spazi come la sala Podiani, all’interno della Galleria nazionale, e a palazzo della Penna dove si tenevano i concerti in collaborazione con lo Young Jazz Festival di Foligno. I concerti, tutti tenuti dalle nuove leve del jazz, si terranno comunque ma all’interno del teatro Morlacchi.

Due anteprime Come al solito la formula di UJ prevede i concerti gratuiti ai giardini Carducci e in piazza IV Novembre, il Conad contest dedicato ai giovani, gli appuntamenti alla Bottega del vino e, quest’anno, due anteprime. La prima sarà l’8 luglio quando al Curi, alle 20.30, si giocherà la partita tra jazzisti e attori il cui ricavato sarà donato ad associazioni del territorio e il 9 luglio in piazza IV Novembre. Sul palco salirà la Faculty Band del Berklee college of music, che festeggia così i 30 anni delle sue Clinics, e nella stessa serata verranno consegnate le lauree a Lloyd e Fresu. In tutto, 250 eventi in dieci giorni tra jazz, blues, soul, musica elettronica, sonorità latine, canzone d’autore e pop.

250 eventi Un’edizione 2015 segnata anche dalla collaborazione con la Fondazione Burri, grazie alla quale sono state scelte tre opere del maestro di Città di Castello, di cui quest’anno si festeggia il centenario della nascita, che compariranno sui manifesti del festival. «Quello scelto da Pagnotta – ha detto Renzo Arbore – è un cast degno dei migliori festival jazz mondiali. Altri eventi si articolano nel weekend mentre questo si snoda lungo dieci giorni».

Twitter @DanieleBovi

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