«La migliore iniziativa culturale nata a Spoleto in tempi recenti, mi piacerebbe ritrovare la stessa intensità sonora e visiva nel Festival dei Due Mondi». Così Gianluca Marziani, da cinque anni direttore di Palazzo Collicola-Arti visive, plaude alla prima edizione di Rawland, organizzata il weekend scorso dai giovani dell’associazione Do it, tutti under 30 perlopiù spoletini.
Rawland convince Marziani e non solo Una rassegna di musica elettronica e arti digitali che venerdì sera ha dato spettacolo nella suggestiva basilica di San Salvatore, patrimonio Unesco, dove di fronte a un centinaio di persone, soprattutto ragazzi e ragazze, sono entrati in scena Calembour e Kreng. «Tiro le somme sulla migliore iniziativa culturale nata a Spoleto in questi tempi recenti – scrive Marziani su Facebook – un intelligente festival dedicato alle arti elettroniche, secondo connotazioni linguistiche che affrontano la complessità sintetica dei legami tra suono e immagine. Un progetto – rivela – che dalla prossima edizione coinvolgerà Palazzo Collicola in modo molto più sinergico. Nel frattempo – prosegue il post su Facebook – ricordo la strepitosa serata di Rawland alla Basilica di San Salvatore, una location da vertigini che ha ospitato due progetti di altro profilo tecnico e concettuale, prima Calembour e poi Kreng, due proposte agli antipodi ma unite da un’intensità sonora e visuale che mi piacerebbe vedere nel programma futuro del Due Mondi, perché – dice – il Festival che immagino dovrebbe ritrovare la sua vocazione sperimentale, il suo coraggio elaborativo, pescando proposte radicali che educhino il pubblico a nuove sfide per i sensi».