«Una riflessione ironica, amara e appassionata sulla memoria, le radici e le difficili prospettive della società multiculturale». La casa editrice umbra Aguaplano presenta così «E-mail da Shahrazad», raccolta di poesie della scrittrice arabo-americana Mohja Kahf che appaiono per la prima volta tradotte in Italia per la collana Laspus Calami. Il libro (184 pagine, 12 euro) verrà presentato giovedì alle 18 alla Sala dei Legisti della Fondazione Carletti Bonucci, a Perugia, nel corso di un appuntamento organizzato da Aguaplano in collaborazione con il Dipartimento di Lettere dell’Università di Perugia. Alla presentazione interverranno la curatrice e traduttrice del volume Mirella Vallone (ricercatrice di Lingua e letterature angloamericane all’Università degli Studi di Perugia), Lisa Marchi (ricercatrice di Lingua e letterature angloamericane all’Università degli studi di Trento) e Rosanna Camerlingo (professore di Letteratura inglese all’Università di Perugia).
Chi è Mohja Kahf, nata in Siria da una famiglia di dissidenti politici e per questo motivo costretta a emigrare negli Stati Uniti nel 1971, è professoressa di Letterature comparate all’Università dell’Arkansas. «In saggi e poesie – spiega Aguaplano – affronta le scottanti questioni dell’incontro/scontro fra culture, dell’identità in conflitto fra tradizione e modernità e della percezione della donna mediorientale nell’immaginario americano ed europeo». «E-mail da Shahrazad» è il suo esordio letterario, pubblicato originariamente nel 2003 e in esso si ritrova la cifra stilistica dell’autrice «che si distingue – sottolinea la casa editrice – per un’efficace e comunicativa alternanza di registri fra dramma, commedia e improvvisi slanci lirici, tenuti insieme da una vivida capacità narrativa e immaginifica».