I visitatori hanno sfiorato quota 10 mila, circa mille i cataloghi distribuiti ed altrettante le presenze agli incontri tematici organizzati a margine della mostra in varie città dell’Umbria. E’ un bilancio superiore alle attese quello relativo alla mostra “Machiavelli e il mestiere delle armi” allestita a Palazzo Baldeschi, a Perugia, che si è chiusa domenica scorsa. Il primo progetto frutto della collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione CariPerugia Arte – la struttura creata a settembre dall’Ente perugino proprio con l’obiettivo di organizare e promuovere eventi di natura culturale nel territorio – ha ottenuto risultati molto positivi, come peraltro auspicato durante l’incontro di presentazione della nuova struttura dai presidenti Carlo Colaiacovo e Giuseppe Depretis.
I numeri Nell’arco di tre mesi, la mostra dedicata all’autore de “Il Principe” e ai capitani di ventura protagonisti della storia dell’Umbria tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 ha quasi raggiunto le 10 mila presenze. Un dato complessivo particolarmente importante, che diventa ancor più significativo se si considera che sono stati circa 2mila gli studenti che, accompagnati dai propri insegnanti, hanno visitato gli spazi di Palazzo Baldeschi. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale attivata dalle due Fondazioni, infatti, è stato possibile diffondere l’iniziativa e coinvolgere attraverso un canale diretto le scuole, che hanno aderito numerosissime da tutti i territori dell’Umbria. Offrire un percorso di rilevante valenza didattica era uno degli obiettivi degli organizzatori, nell’ottica di rafforzare la diffusione e la fruizione della cultura da parte dei più giovani.
Il ritratto di Machiavelli Indubbio il forte richiamo – con polemica annessa sull’attribuzione dello stesso da parte dello storico Strinati – del quadro ritrovato e acquistato su ebay da Alessandro Campi, uno dei 4 curatori della mostra insieme a Erminia Irace, Francesco Federico Mancini e Maurizio Tarantino, tra i pezzi forti della mostra anche la copia de il manoscritto de “Il Principe” conosciuta come G14, uno dei 19 manoscritti non autografi rilevati in tutto il mondo che si trova proprio a Perugia, presso la Biblioteca Augusta, così come la mole di materiale esposto nella sezione bibliografica. Sceso il sipario sulla mostra, allestita con il supporto dell’architetto Carlo Salucci, torneranno nella rispettive città lo splendido Gonfalone di Gubbio firmato Sinivaldo Ibi e il modello ligneo del Tempio della Consolazione di Todi attribuito al Bramante, la cui presenza in mostra è stata particolarmente apprezzata dalla presidente della Regione Catiuscia Marini – come si addice ad una tuderte doc nonché ex sindaco della cittadina umbra – durante la sua visita.
Da Favino a Rizzo Soddisfazione anche per gli ospiti d’eccezione che hanno visitato la mostra perugina, come l’attore Pierfrancesco Favino, la cui figura in video era proiettata all’ingresso della mostra mentre leggeva la celebre missiva di Machiavelli a Francesco Vettori datata 1513, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Antonio Natali, e le due prestigiose firme del giornalismo italiano Paolo Mieli e Sergio Rizzo.
Catalogo Particolarmente apprezzato il catalogo della mostra, un volume di ben 600 pagine che riproduce nel dettaglio attraverso immagini e testi il percorso espositivo allestito a Palazzo Baldeschi e che ha raggiunto una diffusione di circa un migliaio di copie tra quelle distribuite dalla Fondazione e quelle vendute. Per chi ha mancato di visitare la mostra o per quanti intendono conservare un documento fedele della stessa, il volume, realizzato dall’editore Aguaplano-Officina del libro, resta in vendita in tutte le librerie umbre.
Machiavelliana Infine, l’altro importante progetto legato alla mostra su Machiavelli: il ciclo di 9 incontri “Machiavelliana” che, a partire da Perugia e passando per Assisi, Todi e Montone, ha approfondito i temi legati all’autore de Il Principe e ai capitani di ventura attraverso convegni ed interventi degli esperti, ha fatto registrare un’ampia partecipazione di pubblico anche grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali interessate. In totale hanno partecipato circa 1000 presenze. Centrato, dunque, anche un altro obiettivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia: «Creare iniziative – ha detto il presidente Carlo Colaiacovo – che a partire da un nucleo centrale abbiano la più ampia diffusione nel territorio anche grazie alla collaborazione con altri soggetti impegnati della promozione della cultura in Umbria».