di D.B.

Come si affronta il tema del rapporto tra il territorio, il suo sviluppo e la cultura contemporanea? Una risposta hanno provata a darla martedì, al cinema Postmodernissimo di Perugia, alcuni rappresentanti di cinque festival umbri come Immaginario, Young Jazz, Dancity, Isola di Einstein e Terni Festival. «Una informale piattaforma di dialogo», cinque realtà che in Umbria da anni lavorano sui temi della cultura e della contemporaneità. Il titolo dell’incontro era «Oltre i Festival – L’evoluzione degli eventi culturali in Umbria e in Europa». «Puntare su cultura e creatività» è la ricetta che ha fornito l’assessore regionale alla Cultura Fabrizio Bracco, che ha parlato di festival i quali «dovranno sempre più essere soggetti produttori di cultura. L’Umbria, se vuole avere una prospettiva per il futuro, deve puntare su cultura e creatività».

Risorse e visione Un problema decisivo è quello delle risorse alle quali attingere per costruire gli eventi e i loro programmi. Secondo Alessandro Riccini Ricci, direttore dell’Immaginario festival che quest’anno andrà in scena dal 2 all’8 novembre a Perugia, una possibile soluzione è quella di «diventare una impresa creativa, capace di essere attiva tutto l’anno per sostenersi». Leonardo Alfonsi invece, presidente dell’European science events association e intervenuto come rappresentante dell’Isola di Einstein, uno degli eventi legati alla scienza più originali ed interessanti del panorama regionale (quest’anno in programma all’isola Polvese dal 4 al 6 settembre), «bisogna guardare anche al di fuori dell’Umbria, immaginandosi attori globali».

Comunità Del rapporto con la comunità poi ha parlato Mario Gammarota, direttore dello Young Jazz Festival che si svolgerà a Foligno dal 20 al 24 maggio. Secondo Gammarota «possiamo portare tutti i turisti del mondo ma se non facciamo crescere in maniera creativa anche la comunità non andiamo da nessuna parte». Sperimentazione e creatività quindi devono essere calate nel territorio, dialogando con esso per farlo crescere, senza limitarsi alla pura e semplice volontà di attrarre un maggior numero di turisti. Sempre da Foligno arriva Melissa Giacchi, presidente dell’associazione Dancity (in programma a Foligno dal 3 al 5 luglio) che punta sull’unione di questi cinque eventi «capaci di offrire visibilità e prospettiva al panorama culturale contemporaneo nazionale e internazionale».

Creatività Da non dimenticare poi che Perugia avrà a disposizione, per i prossimi mesi, un budget da un milione di euro per costruire gli eventi collegati alla nomina di Capitale italiana della cultura 2015. Archiviata l’esperienza di Perugiassisi 2019, la cui Fondazione martedì ha approvato il bilancio consuntivo (il cda si è dimesso), secondo Riccini Ricci «va fatto ora un nuovo tentativo, cercando di elaborare un percorso che porti ad una progettualità di rete». Al dibattito di martedì ha partecipato anche Linda Di Pietro del Terni Festival che andrà in scena dal 18 al 27 settembre. Di Pietro ha parlato delle tre realtà, come quelle di Terni, Perugia e Foligno, dove si riesce «a produrre innovazione perché hanno una dimensione adatta alla creatività».

Twitter @DanieleBovi

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