di Francesca Marruco

«Federico non parla perché rimasto molto scioccato. L’ho visto stamattina ed era traumatizzato». E se alla zia prediletta di Federico Bigotti, adesso indagato per l’omicidio aggravato della madre, le si chiede se lei crede che il giovane possa essere il responsabile della morte della mamma, lei  risponde: «Io non ci penso, non ci voglio nemmeno pensare. Non ha mai dato segni di squilibrio».

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Non si sarebbe suicidata Ma Teresa Bigotti, la sorella di Antonio Bigotti, marito della povera Anna Maria Cenciarini, non crede nemmeno che la vittima avesse motivi per suicidarsi, così come sostenuto dal nipote indagato. «Per l’amor di Dio, no» risponde ai giornalisti. E ipotizza anche una «terza ipotesi», quella «che è entrato qualcuno», subito caduta perché Federico ha detto di aver visto la mamma che si accoltellava.

IL FIGLIO INDAGATO ALL’USCITA DALLA PROCURA DI PERUGIA

Andavano d’accordo Secondo al zia inoltre, nella cui casa Federico si fermava spesso a dormire, mamma e figlio «a parte i normali dissidi tra madre e figlio» andavano d’accordo. Nessuna tensione nel racconto della zia. E anche la spiegazione ai fatti: «Lui è il più indagato perché era solo in casa. Questo tutti lo capiscono ma l’altro figlio che c’entra ( non è indagato, ndr). Uno che arriva dal lavoro e trova la mamma in terra che fa? Non la tocca. Gli hanno preso tutti i panni da dosso, sia a Federico che a quello più grande».

Tutto può succedere Federico, «ha chiamato il padre dicendo ‘corri la mamma si è ammazzata’. Ha spiegato che l’aveva sentita urlare e che ha visto che si accoltellava ma gli è preso la paura perché poi Anna è svenuta ed è caduta in terra. E’ andato in camera e ha chiamato il suo babbo». E alla domanda se lei crede alla del nipote risponde: «Tutto può succedere sulla vita. Non credo più a niente. In questo palazzo vivevano marito, moglie e due figli. Famiglia perfetta, ha fatto anche i lavori a casa nostra. Dalla sera alla mattina ha ammazzato i due figli e si è ucciso. E io ancora non riesco a crederlo».

Li ho allevati io Voci dicono che la vittima avesse tentato il suicidio anni addietro, ma la donna lo smentisce: «No. Viveva la vita allegramente. Lei aveva dovuto smettere di lavorare perché aveva avuto un intervento allo schiena…. Io non avrei mai creduto un affare del genere». E sui problemi che Federico aveva avuto con la giustizia per un po’ di hashish puntualizza: «Sì ma è stato assolto… ha fatto solo quindici giorni in casa. Da allora si era rimesso. Ne era uscito» e aggiunge che Federico «voleva fare il calciatore. Era in contatto con le squadre e faceva sempre gli allenamenti». «I figli – ha detto infine la donna – li ho allevati io. Le davo una mano ad Annamaria. Federico veniva a dormire qui qualche volta. Non avrei mai pensato una cosa del genere».

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