di Maurizio Troccoli
Potrebbe suonare come una notizia di secondo piano, ma per chi è malato oncologico è una di quelle da non volere leggere: a Perugia non c’è più la Pet. E, invece di sostituirla con una nuova, già acquistata e in attesa di essere installata, si preferisce trasferire il paziente per l’esame all’ospedale di Foligno.
Tante chiamate C’è una autentica sommossa all’interno dell’ospedale, tra i camici bianchi, che non sanno come riferire ai pazienti questo disagio. Tra le associazioni dei malati e, in definitiva, la direzione generale dell’ospedale ha già redatto un documento per disporre, dei lavori all’interno della struttura di Medicina nucleare, per collocare, la Pet tac a piano meno uno. Tutti si chiedono come sia possibile preferire la strada più lunga, senza conoscere preventivamente, quando il macchinario sarà installato, rispetto alla collocazione nell’attuale sede?
Cosa sta succedendo Le ipotesi più fantasiose riferiscono che è stato deciso di trasferire la Pet all’interno del Silvestrini per rafforzare la leadership del suo direttore e, di conseguenza, impedire una nomina, dopo il pensionamento del responsabile. Ma se al chiacchiericcio si preferiscono i fatti, questi dicono che a Foligno c’è una apparecchiatura di ultima generazione, capace di eseguire anche 15 esami al giorno, attiva dalle 8 della mattina alle 20 della sera e, si teme, ora, che non vi sia spazio sufficiente per i pazienti provenienti da altri centri. A meno che non la si faccia lavorare anche di notte, magari con il personale trasferito da Perugia?
Che si fa? La questione è stata sottoposta anche alla presidente della Regione Tesei, che ha convocato i direttori e si è in attesa di una decisione. La Regione nelle scorse settimane avrebbe gradito la soluzione di installare la macchina nell’attuale sede. Ad indirizzare verso la soluzione del piano -1 sarebbero la direzione generale e, ovviamente, i responsabili della Medicina nucleare.