La sede dell’Asl 4 di Terni
La sede dell’Asl 4 di Terni

di Fabio Toni

Arriva alla Corte dei Conti la vicenda dei dirigenti dell’Asl 4 di Terni denunciati per peculato dalla Digos per l’uso di una vettura dell’azienda con autista per uno spostamento dall’aeroporto di Perugia a Terni.

La storia Tutto è partito da un volantino di denuncia dell’Unmil, associazione che tutela mutilati e invalidi del lavoro. Dalla ricostruzione seguente da parte della Digos di Terni, è emerso come lo scorso 27 marzo la dirigente dell’area tecnica dell’Asl4 Nicoletta Schirru, di ritorno dalle vacanze in Sardegna, abbia usufruito illegalmente di un passaggio da parte di un’auto dell’azienda sanitaria, con tanto di autista, dall’aeroporto di Sant’Egidio fino a Terni. Oltre al dirigente, nei guai c’è finito un funzionario responsabile dell’autoparco Asl ternana, che avrebbe autorizzato e reso possibile il «servizio taxi» pagato con soldi pubblici.

Corte dei Conti La Asl 4 riferisce di aver segnalato la vicenda alla procura della Corte dei Conti, «non solo per la distorta utilizzazione di denaro pubblico, ma anche per il grave danno all’immagine che questa vicenda ha causato». Avviato anche il procedimento disciplinare sia per il funzionario che ha autorizzato il «passaggio» che per chi ne ha usufruito. «Una volta conosciuti i fatti – spiega l’Asl – il direttore amministrativo nella veste di superiore gerarchico si è attivato prontamente nei confronti del dirigente responsabile dell’ufficio tecnico attivando il relativo procedimento disciplinare. Sulla base delle dichiarazioni rilasciate dal predetto dirigente nell’ambito del procedimento disciplinare è stata irrogata la relativa sanzione, riservandosi comunque la facoltà di riaprire la procedura qualora successivamente fossero emersi ulteriori elementi rilevanti. Sulla scorta delle attività di indagine della digos con la connessa ipotesi di reato e del grave danno di immagine dell’Asl 4, stamane su disposizione della direzione, gli uffici preposti hanno attivato le ulteriori e dovute procedure disciplinari a carico del dirigente responsabile e del funzionario suo collaboratore che parrebbe abbia agito in concorso».

Cgil: caso insopportabile Sulla vicenda che ha portato alla denuncia dei due dipendenti per peculato, interviene la Cgil Funzione pubblica per voce del segretario generale Franca Peroni: «Non possiamo non esprimere il nostro disagio e il disappunto per un episodio di malcostume e “infedeltà” professionale che non avremmo mai voluto leggere e che, pur essendo stati individuati i responsabili, rischia di gettare una cattiva luce sugli operatori dei servizi sanitari che quotidianamente svolgono il proprio lavoro con serietà e professionalità. L’uso scorretto di mezzi aziendali per fini personali è di per sé cosa da condannare in maniera decisa. Se poi lo stesso viene effettuato da chi, per compito istituzionale, ha la responsabilità gestionale dei mezzi stessi, diventa ancora più insopportabile».

Licenziamento Il sindacato chiede con forza la rimozione della dirigente dell’area tecnica: «Sarebbe di cattivo gusto se, dopo i fatti accaduti, continuasse a ricoprire tale ruolo». Una gestione, quella dell’autoparco Asl, finita già da tempo nel mirino della Rsu per alcuni disservizi legati alla spending review e acuiti – secondo il sindacato – da una gestione non sempre ottimale. «Sugli operatori pesa anche un regolamento di servizio burocratico, non funzionale e illogico, che limita pesantemente le attività». Per questo il segretario Franca Peroni ha chiesto al direttore dell’Asl4 di aprire da subito un confronto per mettere in campo un regolamento che garantisca l’utilizzo funzionale e efficace dei mezzi, la loro manutenzione e la sicurezza degli operatori che li utilizzano. «Ci auguriamo – conclude – che la direzione aziendale convochi quanto prima un incontro su questo tema».

Non si tratta del dirigente Mostarda Umbria24 precisa, secondo quanto riportato in una nota della Asl (peraltro mai giunta in redazione), che oggetto delle indagini non è il signor Alberto Mostarda, come riportato erroneamente in prima battuta, il quale «non è stato destinatario di alcun provvedimento disciplinare perché tra l’altro all’epoca del fatto era assente dal servizio per ferie».  Quindi non si tratta del dirigente dell’autoparco ad aver autorizzato il passaggio ma «un funzionario che parrebbe aver agito in concorso con la dirigente». Come sottolinea precisando meglio il suo legale, avvocato Roberto Spoldi «il giorno 27/3/2012 il predetto era in ferie e pertanto nell’assoluta impossibilità di autorizzare alcun ipotetico e illegale passaggio». Ci scusiamo con il signor Mostarda che è totalmente estraneo alla vicenda.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.