di Fabio Toni
Quando ha visto i poliziotti è rimasto semplicemente di sasso. Gli agenti della Digos di Terni, coordinati dal commissario capo Marco Colurci, lo hanno pizzicato nel suo ufficio all’interno dell’ospedale, un istante dopo aver incassato i primi trecento euro. In pratica, l’acconto della mazzetta da mille euro chiesta a una paziente di nazionalità straniera affetta da calcoli biliari. Soldi che sarebbero serviti ad eludere le liste di attesa e ad anticipare i tempi dell’operazione.
MEDICO ARRESTATO: PARLA LA DIGOS
L’arresto in flagranza è scattato mercoledì mattina nei confronti di Paolo Ronca, 56 anni incensurato, medico di medicina generale, in servizio al Santa Maria di Terni dal 1987.
L’indagine messa in campo dalla Digos di Terni e condotta dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri parte da una serie di attività condotte dalla polizia di Stato nell’ambito della pubblica amministrazione. Uno di questi filoni si è concentrato sulle attività del medico ternano: le intercettazioni telefoniche hanno svelato il modus operandi e il filmato acquisito in ospedale, che immortala lo scambio di denaro, ha chiuso il cerchio.
Udienza di convalida Davanti al gip Simona Tordelli, giovedì mattina Paolo Ronca – difeso dall’avvocato Roberto Spoldi – ha sostanzialmente ammesso l’episodio. Il pm Raffaele Pesiri ha chiesto la conferma degli arresti domiciliari già applicati, oltre ad un provvedimento di sospensione provvisoria dall’attività professionale.
Torna in libertà La decisione del gip è arrivata nel pomeriggio: a poco più di 24 ore dall’arresto per concussione, Paolo Ronca è tornato in libertà. Il gip Simona Tordelli ha convalidato l’arresto in flagrante, correttamente eseguito dagli agenti della questura di Terni, revocando al tempo stesso la misura cautelare applicata nei suoi confronti.
Sospensione Per il professionista è stata disposta la sospensione per due mesi dall’attività di medico pubblico, svolta all’interno dell’azienda ospedaliera. Nessun limite invece per eventuali attività di carattere esclusivamente privato.
Il legale Nella sua ordinanza, il gip evidenzia la gravità dell’accaduto, non rilevando comunque le condizioni per l’ulteriore applicazione delle misure limitanti la libertà. Stringato il commento del legale difensore del medico, l’avvocato Roberto Spoldi: «Leggeremo con attenzione il provvedimento e poi faremo le nostre determinazioni».
Non un caso isolato Ora la polizia ternana vuole andare fino in fondo. Per questo l’indagine non si ferma. L’impressione degli inquirenti è che non si tratti di un caso isolato e che il medico ternano, per attuare il meccanismo che permetteva di ‘saltare’ le liste di attesa, si sia avvalso di alcune complicità all’interno della struttura. Anche per questo dalla questura giunge l’invito, rivolto ai cittadini, a «denunciare qualsiasi episodio o situazione di questo tipo».
«Ospedale parte lesa» A parlare attraverso una nota, per l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, è il direttore generale Andrea Casciari: «Abbiamo provveduto – spiega – all’immediata sospensione del dipendente dal servizio e stiamo attivando i conseguenti ulteriori provvedimenti. L’azienda provvederà inoltre a tutelarsi legalmente come parte lesa nelle opportune sedi giudiziarie».
Precedente Poco più di un anno fa il Santa Maria era stato scosso da un altro caso giudiziario che aveva visto coinvolto l’ex primario di medicina d’urgenza, denunciato per peculato dalla guardia di finanza per aver sfruttato a proprio vantaggio il regime di intramoenia. La vicenda si è conclusa lo scorso ottobre con il patteggiamento da parte del professionista e l’archiviazione delle posizioni di tutti gli altri medici inizialmente coinvolti.
Liste di attesa La vicenda rischia di riaccendere anche la discussione attorno alle liste di attesa della sanità pubblica, decisamente lunghe per tutta una serie di esami e interventi. Su questo fronte la giunta regionale e i direttori delle aziende sanitarie umbre hanno predisposto un piano straordinario che partirà nei prossimi giorni, con l’obiettivo di abbattere i tempi.
Cgil Fra le reazioni alla notizia, c’è quella della Cgil Fp e Medici che esprimono «profonda preoccupazione per l’episodio increscioso». Giorgio Lucci (Fp Cgil) e Sergio Catanzani (Fp medici Cgil) ribadiscono «assoluta fiducia nell’operato della magistratura», confermando al tempo stesso «l’apprezzamento per l’operato svolto quotidianamente dai medici dell’azienda ospedaliera di Terni, con dedizione, senso del dovere e rispetto della deontologia professionale. Lo spiacevole episodio – aggiungono – rimanda ad una sempre più urgente risoluzione delle problematiche inerenti le liste d’attesa».