di Chiara Fabrizi
Il Tar dell’Umbria frena la chiusura degli uffici postali. Uno spiraglio contro la decisione di Poste Italiane di abbassare le saracinesche di undici filiali nella regione arriva dal presidente del tribunale amministrativo, il giudice Cesare Lamberti, che con appositi decreti, 7 per la precisione, ha concesso la sospensiva agli altrettanti Comuni che hanno presentato ricorso contro la riorganizzazione del servizio varata da Poste.
POSTE CHIUDE 11 UFFICI IN UMBRIA: L’ELENCO
Tar frena chiusura uffici postali Gli atti del presidente del Tar dell’Umbria sono arrivati nel tardo pomeriggio di giovedì, anche se va detto che le sospensive congelano le chiusure delle filiali fino al 23 settembre, giorno in cui il collegio dei giudici entrerà nel merito dei ricorsi presentati dai Comuni, la chiusura degli 11 uffici era stata fissata da Poste per il 7 settembre. Nel decreto del tribunale amministrativo lo stop momentaneo viene motivato in considerazione della «gravità del danno per l’utenza – si legge – che si vedrebbe privata dell’accesso al servizio universale postale causa la chiusura degli uffici»,
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Bartolini: «Fiduciosi su esiti ricorsi» Soddisfazione per la decisione del Tar di sospendere la chiusura di diversi uffici postali nella nostra Regione prevista per lunedì prossimo 7 settembre, è stata espressa dall’assessore regionale Antonio Bartolini. «La Regione – ha affermato – ha accompagnato, in piena sintonia, l’azione di Anci Umbria e dei Comuni interessati fin dall’inizio, sottoponendo a Poste Italiane un dossier completo che evidenziava la necessità di modificare il piano così come presentato e fornendo contemporaneamente agli stessi Comuni tutta l’assistenza e la collaborazione indispensabile. Riteniamo dunque molto importante questa prima decisione del Tar. Ancora ovviamente siamo soltanto all’inizio, ma è significativo che il giudice amministrativo abbia sospeso il provvedimento di Poste Italiane, riconoscendo la possibile gravità del danno per l’utenza che si vedrebbe privata dell’accesso al servizio universale che forniscono gli uffici postali. Nel merito del provvedimento di Poste Italiane, il Tar naturalmente entrerà nell’udienza già fissata per il 23 settembre. Restiamo però fiduciosi sull’esito dei ricorsi – ha concluso l’assessore Bartolini – visto che le argomentazioni presentate sono assolutamente fondate e considerando sempre i disagi che questo provvedimento provocherebbe alle popolazioni coinvolte che si ritroverebbero appunto prive di un servizio indispensabile».
De Rebotti:«Primo risultato» A commentare gli atti del presidente Lamberti anche il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che è anche presidente di Anci Umbria: «La speranza è che il 23 settembre venga riconfermata la scelta presa con la sospensiva. Questo – dice il primo cittadino – è un primo risultato in linea con le nostre aspettative e speranze legate ad un servizio essenziale che, in molte realtà dell’Umbria, rischia di mettere in difficoltà soprattutto le popolazioni che abitano nelle periferie o nei centri frazionali, una popolazione prevalentemente anziana. Con fiducia quindi porteremo avanti quest’istanza, discussa, partecipata e condivisa anche dalle comunità interessate».
Comuni interessati A tentare di salvare gli uffici postali nei propri territori, impugnando la comunicazione con cui il 2 luglio Poste Italiane ha confermato agli enti territoriali di riferimento le chiusure sono stati i Comuni di Perugia per la filiale di Sant’Egidio, Terni per Collestatte, Foligno per Annifo e Capodacqua, Castiglione del Lago per Villastrada, Narni per Capitone, Collazzone e Castel Ritaldi per quelli dei rispettivi borghi.
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