di C.F.

Accertamenti e summit con presidi e Asl. Queste le rassicurazioni fornite in consiglio comunale dal vicesindaco Maria Elena Bececco sul caso della tubercolosi a scuola che continua a tenere in agitazione famiglie e insegnanti.

Caso Tbc a scuola approda in consiglio A far approdare in aula il delicato caso, apertosi lo scorso giugno quando a una bimba di 10 anni iscritta all’ultimo anno di elementare è stata diagnosticata la malattia infettiva e trascinatosi fin ora con una decina abbondante tra bimbi e maestre risultati positivi ai test perché entrati a contatto col germe della tubercolosi, è stato il consigliere democratico Paolo Martellini in apertura di seduta. In particolare, l’esponente di opposizione ha affermato: «L’attenzione intorno alla vicenda sta scemando perché  – sono state le sue parole – fortunatamente, ma si fa per dire, i bimbi sono solo positivi e non hanno contratto la malattia, ma si faranno comunque almeno 6 mesi di antibiotici». Poi arrivano le richieste: «La bambina seppur in condizioni critiche è rimasta in classe a lungo, io ritengo che il medico curante avrebbe potuto capire che c’era qualcosa che non andava, per questo chiedo alla giunta di verificare se tra i soggetti coinvolti siano mancati i dovuti approfondimenti. Dovremmo almeno per una volta – conclude Martellini – individuare i responsabili».

Summit presidi, Asl e Comune Più cauta sul fronte delle eventuali omissioni il vicesindaco Maria Elena Bececco, con delega all’istruzione, che di fronte al consiglio comunale e a buona parte della giunta ha riconosciuto come la vicenda «continui  a tenere in agitazione le scuole e le famiglie, anche per questo come amministratori stiamo tenendo sotto controllo tutta la vicenda e non a caso ci siamo trovati costretti a sollecitare la Asl a informazioni più tempestive. L’attenzione resta dunque massima come conferma l’incontro convocato con dirigenti scolastici e personale Asl per avere un quadro completo della situazione e fornire informazioni comportamentali corrette». Tornando al fronte delle responsabilità aperte da Martellini, Bececco replica: «Siamo chiaramente determinati e assolutamente interessati ad andare fino in fondo non solo per fare chiarezza sull’intera faccenda, ma anche per scongiurare che episodi di questa gravità si ripetano».

Richiesta di risarcimento danni Nei giorni scorsi l’avvocato Andrea Andreini, legale a cui si sono rivoli alcuni genitori dei bimbi risultati positivi al test, ha reso noto di aver inviato una richiesta di risarcimento per danni morali, biologici e patrimoniali alla scuola elementare coinvolta e al ministero dell’Istruzione. La quantificazione economica si attenda la completa guarigione dei piccoli di 10 anni, tutti sottoposti a profilassi antibiotica, ma non è escluso che possano farsi largo altri sviluppi legali.«»

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