Un pozzo

di Chia.Fa. 

Pozzi privati, si allarga la zona inquinata da composti organoalogenati. Non c’è pace per l’acqua della città del Festival, dopo la crisi idrica, la contaminazione batterica e il guasto all’acquedotto, è l’ennesima ordinanza del sindaco Daniele Benedetti ad annunciare l’estensione della non potabilità, e pure il divieto all’uso irriguo, della risorsa captata in via Pasquale Laureti, via Enrico Arcioni, via Francesco Romoli Venturi, via Giacomo Reggiani, cimitero di San Sabino e conoide del torrente Tessino, tra San Sabino e San Giacomo. Area, questa, che si aggiunge al già vasto perimetro interessato dall’ordinanza di fine di giugno.

Le indagini dell’Arpa A fare scattare il nuovo provvedimento sono stati i risultati delle indagini idrogeologiche eseguite dall’Arpa che, da circa quattro mesi, effettua campionamenti e analisi per accertare i livelli di tetracloroetilene e tricloroetilene. Le rilevazioni degli ultimi giorni, è evidente, hanno fatto registrare nell’acqua una presenza di composti organoalogenati ben oltre i limiti di legge.

Si allarga la zona inquinataI risultati dell’Arpa, accompagnati dal parere igienico sanitario dell’Asl 3, sono stati presentati nelle ultime ore al sindaco Benedetti che, ancora una volta, non ha potuto fare altro che firmare una nuova ordinanza, disponendo il divieto della potabilità delle acque captate da pozzi privati. Nel documento viene vietato anche l’uso irriguo dell’acquaper ortaggi e verdure, nonché la perforazione nel sottosuolo a qualunque scopo, fatta eccezione per attività di indagine o per la realizzazione di eventuali fondazioni profonde per la costruzione di opere civili con adeguate soluzioni tecniche.

Paura per i pozzi di San Giacomo Il campanello d’allarme, però, è suonato anche per i pozzi di San Giacomo, a due passi dalla zona inserita nell’ordinanza fresca di firma, che servono, questo il punto, l’acquedotto pubblico. Ed è proprio l’incubo di una nuova contaminazione ad avere spinto il sindaco Benedetti a incaricare l’Asl3 di eseguire un monitoraggio costante e capillare, provvedendo all’invio di comunicazioni individuali ai proprietari dei pozzi analizzati che risultano non conformi. L’Arpa, invece, avvierà immediatamente un ulteriore monitoraggio ed estenderà l’area di investigazione, ripetendo periodicamente le analisi e le valutazioni affinché Comune e Asl possano assumere eventuali ulteriori provvedimenti. Se nell’area in questione è, invece, presente un pozzo non censito e non analizzato da Arpa spetterà al cittadino proprietario attivarsi di persona per effettuare le analisi delle acque rivolgendosi a laboratori privati o all’Arpa. Nei prossimi giorni è stato convocato un summit con Provincia, Regione, Comune, Arpa, Asl3 e Vus per fare il punto sulle operazioni di monitoraggio costante della situazione.

Ecco le zone del divieto: via XXV aprile, dall’incrocio con via Marconi all’incrocio con via Antonio Gramsci; via Antonio Gramsci, dall’incrocio con via XXV Aprile all’incrocio con via Don Giovanni Minzoni; via Don Giovanni Minzoni, dall’incrocio con via Antonio Gramsci all’incrocio con via XXV aprile; via XXV aprile, dall’incrocio con via Don Giovanni Minzoni all’incrocio con via della Cerquiglia; via della Cerquiglia, dall’incrocio con via XXV Aprile all’incrocio con via Indipendenza; via Indipendenza; via Fratelli Cervi, dall’incrocio con viale Trento e Trieste all’incrocio con via caduti di Nassirya; via caduti di Nassirya; dalla rotatoria di via caduti di Nassirya fino all’incrocio con il cimitero di San Sabino, nella fascia di 100 m a monte del tratto stradale indicato; il tratto dall’incrocio del cimitero di San Sabino a via Pasquale Laureti attraverso il terreno che separa il cimitero dall’abitato; via Enrico Arcioni; via Francesco Romoli Venturi, dall’incrocio con via Enrico Arcioni all’incrocio con via Guglielmo Marconi; via Giacomo Reggiani, dall’incrocio con via Guglielmo Marconi all’incrocio con via Antonio Meucci; via Antonio Meucci in destra idrografica rispetto al torrente Tessino proseguendo per la strada arginale del torrente Tessino fino al civico 115, rientrando lungo via Gugliemo Marconi fino all’incrocio con Via XXV Aprile. A cui si aggiungono via Pasquale Laureti, via Enrico Arcioni, via Francesco Romoli Venturi, via Giacomo Reggiani, cimitero di San Sabino e conoide del torrente Tessino, tra San Sabino e San Giacomo.

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